24/04/2009 - Dopo la recente assegnazione del prestigioso Compasso d’Oro per il progetto del “Look of the City” realizzato insieme a Italo Lupi in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, Ico Migliore e Mara Servetto hanno vinto il concorso internazionale per l’ideazione e la realizzazione dei nuovi allestimenti permanenti del Fryderyk Chopin Museum di Varsavia.
Il Museo ha sede all’interno dell’Ostrogski Castle, un complesso storico edificato nel 1600 e poi ricostruito intorno al 1950 per accogliere quella che nel 2010 diventerà la più grande collezione “Chopiniana” al mondo con oltre 5.000 pezzi relativi all’opera del grande compositore e alla sua vita. Nel 1999 una parte della raccolta è stata inserita nella lista Unesco del patrimonio mondiale che indica i beni da tutelare e proteggere per il loro eccezionale valore culturale e unicità.
La giuria internazionale, presieduta dalla prof.ssa Irena Poniatowska e composta da esperti di diverse discipline (architetti, set designer, musicologi ecc.), tra cui Andrzej Wajda (film director, premio Oscar alla carriera nel 2000) e Simon K. Posh (direttore della Haus der Musik di Vienna), ha attribuito la vittoria del concorso allo studio Migliore+Servetto Architetti Associati dopo aver esaminatooltre 30 progetti candidati, provenienti da Germania, Gran Bretagna, Olanda, Austria, Grecia, Danimarca, Italia, Svizzera e Polonia.
«Il progetto premiato», come indicato nelle motivazioni della giuria, «si distingue fra tutti quelli presentati per l’originalità e la flessibilità del sistema allestitivo, per la visione chiara e innovativa dell’esposizione e la perfetta coesistenza di forme e contenuti. Negli allestimenti ideati da Migliore+Servetto, gli oggetti in mostra trovano un rapporto ideale con la struttura del Castello, traendo beneficio dai suoi elementi architettonici, ma anche favorendo lo sviluppo creativo dei contenuti attraverso l’integrazione fra la musica e gli oggetti e la creazione di un messaggio “multilayer” adattabile alle necessità dei singoli visitatori e dei gruppi più numerosi».
Il progetto si sviluppa come un “ museo aperto”, dove il visitatore può esplorare liberamente il percorso creativo di Chopin come compositore e pianista, venendo guidato allo stesso tempo attraverso i più importanti luoghi ed eventi che ne hanno caratterizzato la vita. Vicino all’ingresso è stata realizzata un’apposita sala per i bambini e le attività didattiche. L’allestimento è stato inoltre pensato per facilitare il percorso e la visita di persone disabili, affinché gli spostamenti e i movimenti non risultino difficoltosi.
Il progetto si basa su quattro principi chiave:
1. leggerezza del sistema espositivo - L’intervento dialoga e nasce dal confronto con le sale espositive dell’Ostrogski Castle, con l’obiettivo di valorizzare le peculiarità di ciascun ambiente, senza modificarne l’immagine e il valore storico. A tal fine, i sistemi espositivi sono stati progettati per essere autoportanti e indipendenti dalle pareti esistenti, così da potersi inserire facilmente nel contesto in modo autonomo e non invasivo.
2. compresenza e individuazione di differenti percorsi tematici - La complessità, intesa come ricchezza dei contenuti che il museo intende esporre, si traduce in un sistema di differenti percorsi tematici che il visitatore può scegliere di seguire. All’interno di ogni sala è possibile rintracciare chiaramente l’asse temporale di inquadramento storico attraverso un sistema espositivo multimediale, che permette di avere allo stesso tempo anche una visione d’insieme.
3. interazione come sistema aperto di approfondimento, di zoom dei contenuti esposti - I sistemi interattivi multimediali sono stati progettati per essere lo strumento attraverso cui approfondire i contenuti delle diverse sale, lasciando quindi al visitatore la possibilità di scegliere i tempi e la modalità di lettura. L’invito a “toccare”, ad interagire con i sistemi espositivi, è finalizzato a stimolare la curiosità dell’osservatore, inducendolo ad andare oltre il primo livello possibile di interpretazione dei contenuti.
4. realizzazione di diversi “emotional landascapes” - La necessità di esporre con chiarezza e immediatezza differenti aree tematiche, ha portato allo sviluppo di diverse strutture allestitive, che compongono un sistema di “emotional landascapes”, in grado di catturare l’attenzione e la curiosità del visitatore, attraverso la stimolazione di tutti i suoi sensi.
Fonte: comunicato stampa Migliore + Servetto Architetti Associati
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