05/06/2008 - Giovedì 12 giugno 2008 alle ore 18.30 Arca Arte Vercelli inaugura la mostra "FRIGERIO DESIGN GROUP. A Journey in Slow Architecture", un viaggio attraverso la ricerca e la produzione del gruppo guidato da Enrico Frigerio. Dopo il successo ottenuto al SESV, galleria dell'Università di Firenze, dove la mostra ha celebrato l'inizio del suo tour, e in numerose gallerie italiane, l'architettura di Frigerio si racconta a Vercelli. Frigerio crede nell'architettura come opera "totale", frutto della sintesi e dell'interazione di tutti i protagonisti, gli aspetti e i momenti del progetto. La definizione dell'idea, l'interazione con il committente, le peripezie del cantiere, il rapporto con il territorio costituiscono l'anima centrale e compatta del suo lavoro, votato all'equilibrio, alla misura, alla sostenibilità. La ricerca di Frigerio Design Group testimonia un tratto del profilo dell'architettura italiana, "sviluppata all'interno di un ambito che sembra cercare riparo dalle oscillazioni del gusto e dagli internazionalismi di maniera", scrive Marco Brizzi. Frigerio, insieme a Andrea Corsaro, Pier Giorgio Fossale, Vittorio Brunetti, introdurrà le linee della sua ricerca in occasione della conferenza "Slow architecture: istruzioni per l'uso", in programma il 12 giugno alle 17.30.
Frigerio Design Group. A Journey in Slow Architecture
"La 'slow architecture' sviluppata dal FRIGERIO DESIGN GROUP è un'architettura progressiva, che vive nel tempo e trae dal contesto in cui si inserisce le risorse per la sua definizione." L'architettura di Enrico Frigerio appare naturalmente votata ad un'esigenza di sintesi che coinvolge ogni momento del suo percorso, dal concepimento dell'idea alla sua evoluzione attraverso il rapporto con i l committente e le vicende del cantiere. Se il committente e il progettista sono i protagonisti del campo nel quale l'architettura matura le sue forme, il contesto ne incarna lo spirito silenzioso, eppure altrettanto esigente. Il contesto richiede, domanda, invita ad un'interazione intelligente e delicata. E l'architettura di Frigerio ascolta, risponde, accoglie la sollecitazione a misurarsi con l'ambiente attraverso un registro di gesti consapevoli.
Committente, cantiere, contesto. Sono le tre parole chiave di Slow architecture for living (Skira, 2005), la prima monografia dedicata all'opera di Frigerio Design Group, a cura di Luca Molinari. Pagine che raccontano l'anima misurata, responsabile, riflessiva del progetto di Frigerio. Che si nutre, passo dopo passo, delle aspettative del committente -ragionate con il progettista-, dei segnali offerti dal territorio -con il quale stabilisce un rapporto armonico o anche dissonante, ma mai casuale-, e ancora dell'esperienza -continuamente in evoluzione- del cantiere. "Un motto -scrive Molinari a proposito del titolo del volume- che presuppone un'idea dell'architettura come servizio con un alto valore civile e, insieme, come mestiere carico di senso della consapevolezza del proprio ruolo, dell'influenza che ha l'architettura nel contesto e nella vita di chi la vive (...)."
Dal rapimento dell'ispirazione alla "qualità totale". Lungo questo percorso Enrico Frigerio persegue l'obiettivo della "qualità totale" -come lui stesso la definisce-, cioè l'aspirazione a dare corpo ad un'architettura frutto di un atteggiamento sostenibile in senso ampio, capace di soddisfare le esigenze dei suoi fruitori così come di sposare il linguaggio delle tecnologie con l'obiettivo del risparmio energetico.
In viaggio attraverso l'architettura sensibile al paesaggio. Numerose le opere realizzate. Fra queste, il complesso di stabilimenti e uffici Sambonet (Orfengo, 1999 - 2002) con il nuovo magazzino (2003-2004). Il doppio intervento racconta, a distanza di pochi metri, due diverse possibilità di interagire con il contesto: attraverso la geometria e attraverso il colore. Se il corpo degli stabilimenti instaura un parallelismo fisico con il territorio, l'edificio dei nuovi magazzini sperimenta un linguaggio che affida alle componenti cromatiche la relazione con il contesto. Il primo edificio richiama l'orizzontalità del paesaggio della pianura padana attraverso la scansione lineare del prospetto, realizzato in vetro schermato da "palpebre" di lamiera forata. Il secondo, pur riproponendo una sequenza di geometrie allungate, introduce sulla sua pelle una regia di cromatismi delicati, garbati, sensibili alle sfumature del cielo e a quelle del territorio. Con il progetto per la Centrale di Sparanise (in corso di realizzazione), Frigerio matura la volontà di iniziare il visitatore ad un viaggio attraverso le peculiarità fisiche ed emotive del paesaggio. Lungo questo percorso, l'architettura aggancia la sua veste cromatica al manto ceruleo dell'orizzonte, dichiarando una tensione sottile e pacata al mimetismo. "Sono architetture -spiega Marco Brizzi, curatore della mostra- che conquistano l'attenzione e che si fanno apprezzare per un senso di ragionevolezza e di equilibrio che le avvolge con una eleganza discreta, rendendole in qualche modo protagoniste dello spazio in cui si trovano. Le architetture di Frigerio Design Group fanno parte dell'ambiente, in cui si dissolvono realizzando una personale, millimetrica poetica della sparizione."
La mostra "FRIGERIO DESIGN GROUP. A Journey in Slow Architecture" è accompagnata dal catalogo (48 pagine, bilingue italiano e inglese) edito da Mandragora, a cura di Marco Brizzi, contenente la presentazione dei progetti esposti e un saggio di Enrico Frigerio.
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