31/01/2008 – Richard Rogers ha ufficialmente presentato nelle scorse settimane il progetto messo a punto in collaborazione con Louis Vidal dello studio Vidal y Asociados Arquitectos per “P7â€, uno dei 14 edifici destinati a dare forma al nuovo Campus di Giustizia di Madrid.
Il progetto rientra nell’ambito di un ambizioso intervento di sviluppo che consentirà di accorpare i 19 organi giudiziari oggi distribuiti in aree differenti della capitale spagnola, dando vita alla più grande cittadella giudiziaria d’Europa.
Il nome di Rogers si aggiunge ad una prestigiosa lista che vede impegnati architetti di fama internazionale quali Norman Foster, Zaha Hadid, Alejandro Zaera di Foreign Office Architects, MarÃa José de Blas e Rubén Picado di Picado-De Blas Arquitectos, Jaime Duró eRafael de la Hoz.
L’architetto britannico ha presentato il plastico dell’edificio multifunzionale P7 e fornito dettagli sulle scelte progettuali alla presenza di Alfredo Prada, Vicepresidente Secondo e Consigliere di Giustizia e Interni della Comunità di Madrid.
P7 si sviluppa su una superficie complessiva di 43mila metri quadrati distribuiti su otto piani, dei quali tre sono interrati. All’interno trovano spazio un parcheggio per 1175 posti auto, un’area commerciale di 1.500 metri quadrati di superficie, ed uno spazio di 500 metri quadrati riservato a ristoranti ed attività per il tempo libero.
Peculiarità del progetto sono senza dubbio la trasparenza e la luminosità degli spazi. La struttura presenta una geometria circolare con un pozzo luce centrale di 20 metri di diametro che, consentendo l’illuminazione naturale ad ogni piano, riesce a contrastare la monotonia che normalmente contraddistingue questa tipologia di edifici.
Osservando la pianta, l’edificio appare diviso in tre segmenti: due cilindri che ospitano il parcheggio, separati da uno spazio diafano centrale, realizzato in acciaio verniciato, che si sviluppa a partire dal piano terra. L’accesso all’edificio avviene attraverso questo spazio centrale, sia a piedi che in macchina.
La facciata esterna sarà realizzata a strati: uno strato interno di protezione per auto e persone, ed uno strato esterno per protezione visuale nonché espressione architettonica.
Lo strato esterno consta di una tensostruttura leggera in acciaio e tessuto elastico di colore bianco i cui differenti gradi di trasparenza creeranno alternati giochi di luce e trasparenza.
Durante il giorno la facciata consentirà la penetrazione di luce naturale, mentre durante le ore notturne si illuminerà modificando completamente l’estetica dell’edificio.
Massimizzare l’efficienza di una struttura destinata a parcheggio, ma assicurare al tempo stesso la qualità di uno spazio nella prospettiva che diventi anche luogo per il tempo libero. Questo l’obiettivo dei progettisti:
“L’edificio - dichiarano gli autori del progetto – si presenta come qualcosa in più di un semplice spazio riservato al parcheggio delle auto. Si è cercato di dare forma ad una struttura più umana all’interno della quale l’utente potesse orientarsi con facilità e vivere una esperienza piacevole.
Concepito come luogo di incontro non solo per coloro che lavorano all’interno del Campus della Giustizia ma anche per i visitatori, il progetto si allontana dall’idea tradizionalmente associata a questo tipo di struttureâ€.
Il progetto è inoltre testimonianza di una particolare attenzione al problema della sostenibilità .
Massima penetrazione di luce naturale durante il giorno e predisposizione di numerose zone aperte che facilitino la ventilazione naturale dell’edificio. Ma anche utilizzo di materiali riciclati: vetro e plastica riciclata e calcestruzzo realizzato con aggregati riciclati.
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