Foto Ye Jianyuan
14/11/2025 - Concepito come un villaggio di padiglioni intrecciati da una lunga copertura ondulata, il Suzhou Museum of Contemporary Art (MoCA) progettato da BIG | Bjarke Ingels Group, con ARTS Group e Front Inc., si prepara ad aprire ufficialmente al pubblico nel 2026, affacciato sul Jinji Lake, nella città cinese di Suzhou.
Un museo come giardino, tra architettura e paesaggio
Il progetto trae ispirazione dalla tipologia del ‘lang’ 廊, il lungo corridoio coperto dei giardini tradizionali cinesi, e dalla struttura dei classici giardini di Suzhou, riconosciuti come Patrimonio UNESCO.
L’insieme architettonico si compone di 12 padiglioni – dieci già completati e due in fase di realizzazione – collegati da percorsi vetrati e porticati, che si ramificano come un nodo cinese, creando una rete di cortili scultorei e spazi espositivi.
Il museo si sviluppa tra interno e paesaggio, con passaggi sopraelevati e sotterranei, piazze, giardini, percorsi sull’acqua e una promenade che si estende sul lago.
Come afferma Bjarke Ingels, «Suzhou è la culla del giardino cinese. Il nostro progetto è un labirinto artificiale di piante e opere d'arte in cui perdersi, la cui forma si rivela chiaramente solo dall’alto della ruota panoramica».
Volumi traslucidi e tetti riflettenti
L’architettura combina vetro ondulato e acciaio inox dalle tonalità calde, che riflettono cielo, lago e vegetazione. I tetti, dalla delicata curvatura conica e lievemente curvilinea, disegnano una silhouette morbida sul lungolago e, visti dall’alto, compongono una quinta facciata splendente. All’interno, lucernari e shed diffondono la luce naturale, dando ritmo agli ambienti espositivi.
Il museo è progettato per ottenere la certificazione GBEL 2-Star e integra strategie di ventilazione naturale, schermature passive e materiali locali.
Il percorso museale si snoda attraverso quattro padiglioni principali per le gallerie, oltre a spazi per eventi, ristorazione, un teatro e una grande hall d’ingresso.
‘Materialism’: una mostra tra materia e forma
Ad anticipare l’apertura ufficiale, il museo ospiterà a breve la mostra “Materialism”, curata dallo stesso studio BIG. L’esposizione prende spunto dalla direzione editoriale di Bjarke Ingels per la rivista Domus, ed esplora come pietra, terra, cemento, metallo, vetro, legno, tessuto, plastica, piante e materiali riciclati plasmino l'architettura dello studio danese.
Il percorso include modelli in scala reale di 20 progetti dello studio – tra cui la sede BIG a Copenaghen, il Museo Marittimo Danese e Google Bay View – con sedute e supporti realizzati nei materiali stessi esposti. Ogni sezione è introdotta da una targa realizzata con il relativo materiale, offrendo un'esperienza immersiva e multisensoriale.
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