Foto Current-Newswire - Photo Cao Rong
23/07/2025 - Uno spazio educativo che sembra un campo giochi, dove ogni bambino ha la propria tenda. A Yantai, nella provincia cinese dello Shandong, lo studio 11-Design ha progettato il nuovo DEYA Day Care Center, un centro diurno per bambini dai 6 ai 12 anni. Su una superficie interna di 270 metri quadrati, il progetto mette al centro la relazione tra architettura, gioco e apprendimento, trasformando l’ambiente in una micro-comunità a misura di bambino.
L’elemento fondativo dell’intero progetto è la tenda — simbolo di protezione, ma anche di libertà e avventura. Non soddisfatti delle soluzioni standard, i progettisti hanno sviluppato un sistema su misura, costituito da telai in metallo arancione, teli in tela grezza, piattaforme in legno e luci integrate, in grado di offrire spazi intimi per leggere, riposare e immaginare.
“Questa era la prima sede di DEYA, e abbiamo avuto la fortuna di progettare senza grandi vincoli. È stato un sogno realizzato: creare davvero uno spazio giocoso per i bambini”, racconta Li Xiaosi, co-fondatore di 11-Design.
Il layout è stato concepito come una topografia di legno: piattaforme sopraelevate e sfalsate creano livelli, percorsi, gradini e nascondigli. I bordi si trasformano in librerie, e a mezzogiorno le stesse superfici diventano letti per la siesta. Un design che è al contempo ludico e funzionale.
La struttura delle tende è volutamente semplice e leggibile, pensata per essere intuitiva anche agli occhi dei bambini. Ogni componente – dai telai in acciaio verniciato alle coperture in tela – segue una logica costruttiva chiara e onesta. Anche l’illuminazione è integrata nella struttura, in un equilibrio tra estetica e funzione.
Il progetto si è basato su materiali locali, economici e facili da assemblare: compensato, acciaio verniciato, tela di cotone. Tutti gli elementi — dalle scrivanie ai porta-bicchieri — rispettano questa coerenza materica e formale, per costruire un’identità visiva forte e riconoscibile.
Persino le scrivanie sfuggono alla rigidità del “mobile scolastico”: un pannello inclinato si trasforma in leggio, una tavola appoggiata su un telaio diventa banco. Sono micro-interventi che stimolano l’immaginazione e la libertà d’uso.
“Non volevo un luogo solo per fare i compiti e dormire. Immaginavo una piccola biblioteca di quartiere, piena di stimoli e meraviglia”, spiega Cao Rong, co-fondatrice dello studio.
Situato al terzo piano, il centro si affaccia su una strada alberata. La luce naturale entra da ovest e il verde esterno diventa parte del progetto. Gli spazi di servizio sono raccolti nelle zone prive di finestre, mentre all’ingresso un “box in legno” serve da sala d’attesa per i genitori e da filtro visivo.
La reception e l’ufficio degli insegnanti hanno aperture circolari, pensate per permettere un controllo visivo discreto ma efficace. Tutto è studiato per favorire un flusso efficiente, mantenendo al contempo un’atmosfera accogliente.
Il progetto di 11-Design è un esempio virtuoso di design ad alto impatto e basso costo. Nessun materiale pregiato, nessuna finitura superflua: solo idee chiare, cura artigianale e una visione sistemica. Ogni dettaglio è pensato per sostenere lo sviluppo creativo ed emotivo dei bambini.
“Ci piacciono le sfide progettuali. Anche se le soluzioni possono sembrare imperfette o artigianali, racchiudono una qualità calda e autentica. Serve solo un po’ più di pazienza”, conclude Cao Rong.
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