17/06/2025 - Luceplan partecipa a 3daysofdesign, il festival dedicato al design scandinavo in programma a Copenaghen dal 18 al 20 giugno 2025. La mostra collettiva FRAMING all'Odd Fellow Palace ospita una selezione di lampade Luceplan, tra novità, upgrade e best seller, disegnate da Studio Odile Decq, Zsuzsanna Horvath, Mandalaki Studio, Meneghello Paolelli, Daniel Rybakken, Shulab Studio, Marco Spatti e Alessandro Zambelli.
Fra gli upgrade in mostra, la nuova Dix Bougies petite, versione più piccola dello chandelier contemporaneo disegnato da Studio Odile Decq. In un calibrato gioco di equilibri, l’estruso orizzontale e altri due elementi si intersecano in modo asimmetrico e apparentemente casuale. Le sei sorgenti luminose a LED alle estremità sono arricchite da diffusori costituiti da carta in cellulosa e fibre sintetiche, che restituiscono agli ambienti una luce morbida e decorativa, evocando quella di una candela e di un tempo passato.
Presentata nel 2024 - ed esposta in nuove configurazioni in occasione di Euroluce 2025 - Limetry by Alessandro Zambelli: un’inedita interpretazione di un sistema configurabile con una propensione decorativa. Elemento cardine è un modulo rettangolare, a doppia emissione e disponibile in due dimensioni, i cui quattro vertici sono fondamentali per il collegamento fra più elementi. Ad arricchire il sistema, uno spot funzionale che emette luce LED verso il basso o l’alto, che può essere allestito da solo, con gli altri elementi o abbinato a un disco prismato che ingentilisce la luce.
Sempre di Zambelli e presentata quest’anno, la nuova J-us XL - evoluzione dello chandelier - che dispone oggi del triplo braccio, raggiungendo un diametro più ampio e un maggior numero di configurazioni.
Sempre pensato nell’ottica della versatilità di utilizzo e in forte dialogo con il mondo del progetto, il Sistema Binario, esordio di un percorso che coinvolge il tema della luce architetturale per interni con un approccio decorativo piuttosto che tecnico. In linea con l’attenzione dell’azienda al design d’autore, può essere declinato con diverse collezioni, che trovano un sempre maggiore numero di configurazioni possibili. Per questa occasione speciale viene presentato con Doi spot by Meneghello Paolelli, Alibel di A. Zambelli e Hono dello studio Mandalaki - nella nuova versione sospensione verticale. Collegati al sottile binario per mezzo dell’adattatore, i design Luceplan trovano una nuova interpretazione, con una distribuzione luminosa che cambia in base al dispositivo utilizzato.
In allestimento anche le versioni terra e tavolo della Hono, famiglia di prodotti dell’estetica minimalista che rievoca il calore di una lanterna animata dal fuoco. Il design consiste in una struttura metallica longilinea e rigorosa, associata ad un diffusore etereo in carta 100% cotone che dona agli ambienti un’atmosfera rilassante grazie al suo delicato potere diffondente.
E ancora, Levante terra, più recente traduzione del design etereo ed emozionale by Marco Spatti. La sua struttura, con una stabile base a treppiedi, è costituita da tre steli in acciaio ancorati al nucleo centrale in alluminio che ospita la sorgente luminosa. Il diffusore, realizzato in un materiale proveniente dal settore del food - che ricorda la carta di riso, riciclabile e dunque eco-sostenibile - è in grado di diffondere la luce in modo omogeneo su tutta la superficie.
Leggerezza nelle forme e innovazione tecnologica caratterizzano Illan parete, disegnata da Zsuzsanna Horvath per Luceplan. La struttura in legno multistrato, tagliato a laser estremamente sottile e flessibile, veste il corpo lampada e definisce la caratteristica geometria di questo design dall’anima poetica e sostenibile: il paralume è infatti ottenuto dallo sfrido della versione a sospensione, restituendo così all’intero processo di lavorazione maggiore sostenibilità sia in termini produttivi che ambientali.
Nomade e in grado di adattarsi a diverse tipologie di spazi, Flia portable di Alessandro Zambelli, prodotto dall’essenza leggera e flessibile grazie alla miniaturizzazione della fonte luminosa e al lungo e sottile stelo in carbonio.
In mostra è presente anche la Compendium terra di Daniel Rybakken, che fornisce una luce diffusa nell’ambiente: il corpo alloggia una sorgente LED ad alta efficienza e ruota liberamente sulla base per direzionare la luce verso la parete evitando l’abbagliamento diretto. Una lampada dal suggestivo impatto grafico-scultoreo che, nel suo decennale, si conferma fra i best-seller dell’azienda e continua a regalare scenari luminosi di grandissimo impatto visivo.
Infine, Malamata terra di Studio Shulab, il cui nome deriva dall’origine israeliana dei designer e dal significato in ebraico che ha questa parola, “su e giù”. Caratterizzata proprio dalla possibilità di modificare la posizione del diffusore in diverse posizioni, la luce può essere regolata grazie a un contrappeso a sfera.
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