29/03/2006 – Si è conclusa la seconda edizione del premio internazionale “Brick Award”, assegnato ogni due anni alla migliore architettura contemporanea europea realizzata in laterizio. La competizione è indetta dal gruppo Wienerberger, leader mondiale nella produzione di laterizi.
Anche l’edizione 2006 del Premio ha vantato una giuria internazionale della quale hanno fatto parte architetti e critici di architettura quali Bob Van Reet, Falk Jaeger, Tamás Noll, Sjoerd Soeters. Membro della giuria di quest’anno anche Josef Pleskot, il vincitore del Brick Award 2004.
Dei complessivi 238 progetti presentati, la giuria ne ha selezionati 38. Tra questi sono stati scelti i tre vincitori , e due premi straordinari, per un montepremi complessivo di 21mila euro. La premiazione ufficiale si è tenuta il 23 marzo scorso presso la Wiener Hofburg di Vienna in Austria. Nell’occasione è stato inoltre presentato il volume Brick 2006, pubblicato dalla casa editrice tedesca Callwey. Nel libro sono stati pubblicati i 38 progetti selezionati, i cui autori provengono da 18 paesi diversi, inclusi Giappone, Messico e Colombia.
Il testo fornisce approfondimenti tecnici sulle diverse caratteristiche del mattone. Il più antico materiale da costruzione nella storia dell’umanità, il laterizio sta vivendo in questi ultimi anni una significativa evoluzione tecnologica. Attualmente è infatti in grado di soddisfare ogni esigenza, da quelle di natura ambientale a quelle relative all’economicità di impiego. Il libro Brick 2006 illustra le diverse applicazioni del laterizio, che può essere utilizzato sia per facciate esterne, sia come blocchi per murature. I trentotto progetti pubblicati riguardano edifici residenziali e non, ed utilizzano il mattone per blocchi sia a vista che strutturali.
Il primo premio è stato assegnato agli architetti ungheresi Ferenc Cságoly e Ferenc Keller, che hanno presentato un complesso destinato a residenze ed uffici, completato nel 2004. Il loro progetto, ben lungi dal costituire un mero esempio di utilizzo esclusivo di laterizi, è testimonianza dell’importante contributo che il mattone offre in architettura.
Il secondo premio è andato all’architetto spagnolo José Ignacio Linazasoro che ha partecipato col progetto di conversione di una chiesa in una biblioteca, realizzato a Madrid, nell’antico quartiere Lavapiés. L’intervento è consistito nella trasformazione della chiesa in biblioteca, e con l’annessione di una nuova struttura che accoglie spazi per seminari e sale lettura. Il progetto ha previsto una facciata in laterizio su Plaza Agustín. La giuria ha voluto premiare l’eccellente testimonianza di una architettura in grado di conciliare continuità e sospensione, sensibilità tecnologica ed estetica in una nuova e naturale armonia.
Il terzo premio è stato assegnato ai due architetti Jan Soukup e John Pawson con la progettazione dell’ala nord del monastero trappista a Novy Dvur, in Boemia, costruito nel 1750. Priva di decorazioni all’esterno, la chiesa presenta poche e leggere fessure sulla imponente facciata che conferiscono leggerezza all’intera struttura.
I due premi speciali sono andati rispettivamente all’architetto italiano Antonio Monestiroli con il progetto di ampliamento del cimitero di Voghera, e ai tedeschi Ilse e Ulrich Königs per la realizzazione della chiesa di San Francesco a Regensburg, in Germania.
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