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GénéroCité: la Francia alla Biennale di Venezia
Una mostra per celebrare la generosità urbana
Autore: roberta dragone
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31/07/2008 - La generosità in architettura, una creazione rinnovata in grado di andare oltre la qualità architettonica per stabilire concreti legami sociali. È questo il tema della mostra con cui la Francia parteciperà alla 11. Mostra Internazionale di Architettura a Venezia. A partire dal prossimo settembre il padiglione francese della Biennale valorizzerà i progetti di edifici che si preoccupano soprattutto di coloro che sono destinati ad esservi ospitati. Il progetto è stato svelato nei giorni scorsi.
 
Con il titolo “GénéroCité”, il padiglione francese intende trasmettere che “l’architettura può donare alla città un valore aggiunto”. Queste le parole di Francis Lambert, direttore dell’Istituto Francese di Architettura nonché commissario della mostra organizzata per la Biennale 2008.
“Si tratta di restituire il gusto della città – continua Lambert – elogiare ciò che di meglio gli edifici sono in grado di offrire ai cittadini”. La generosità urbana passa, secondo tale chiave di lettura, attraverso elementi concreti quali gli spazi pubblici, i metri quadrati delle abitazioni, il comfort.
 
Grazie alla collaborazione di un gruppo di architetti denominato “French Touch”, il commissario ha selezionato cento progetti, tra proposte e realizzazioni già ultimate, compatibili con il tema della mostra. Tra questi il Centro Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers, che ha creato nel centro di Parigi un incredibile spazio pubblico occupando l’area solo in parte e quindi nel totale rispetto dell’area urbana circostante.
 
Al fine di inscrivere la “generosità urbana” in una continuità “contemporanea”, il padiglione propone una articolazione in tre tempi – ieri, oggi e domani – da interpretare come attitudini rispettive a rivisitare, esplorare e progettare.
Una ventina di progetti illustreranno il tempo di “ieri”, con progetti risalenti al periodo 1960-2000. Tra questi la sede del PCF a Parigi firmata da Oscar Niemeyer, o gli edifici a forma di stella realizzati a Ivry da Jean Renaudie.
Lo spazio centrale del padiglione accoglierà una trentina di progetti, meritevoli anch’essi dell’attributo di “generosità”, dedicati al tempo di “oggi” e cioè realizzati tra il 2006 e il 2008. Tra questi il centro nazionale di coreografia di Aix en Provence di Rudy Ricciotti, l’Atrium dell’Università di Jussieu a Parigi, la passerella Simone de Beauvoir progettata dall’austriaco Dietmar Feichtinger.
L’area dedicata al “domani” presenterà 45 progetti, in corso di studio o di progettazione, che rappresenteranno l’oggetto più importante dell’esperimento urbano che la mostra intende mettere in atto. I visitatori potranno osservare da vicino i diversi plastici esposti per esaminare nel dettaglio il loro apporto urbano alla società del domani. Tra questi il futuro polo nautico di Mantes-la-Jolie a firma dello studio Search, e la ristrutturazione dell’ospedale Necker (nella foto in alto) ad opera di Philippe Gazeau.

  Scheda progetto: National Choreographic Center
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  Scheda progetto: Simone de Beauvoir footbridge
Dietmar Feichtinger Architectes
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David Boureau
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