27/06/2025 - Ha aperto a Milano un inedito spazio firmato Studio Pesca e VELIA che intreccia design modulare, caffetteria d’autore e installazioni temporanee. Si chiama ERIS, ed è una cornice flessibile pensata per accogliere progetti in trasformazione e nuovi modi di abitare lo spazio.
Nel cuore dinamico e creativo di Porta Venezia, ERIS si propone come spazio ibrido, fluido e in costante mutamento: un luogo dove convivono esperienze visive, gusto e narrazione progettuale. L’idea nasce da Studio Pesca, realtà milanese attiva nel campo della comunicazione e del design, che ha dato vita a un progetto tanto sperimentale quanto accessibile. Alla base, un’intuizione semplice ma potente: dare forma a un luogo in cui creatività e convivialità possano coesistere e alimentarsi a vicenda.
Il progetto architettonico reinterpreta lo spazio secondo il concetto di cornice mutevole. Ogni superficie, arredo e dettaglio è pensato per essere riconfigurabile e adattabile. Le pareti modulari, rivestite in laminati, sono progettate per essere rinnovate visivamente in base all’identità dei brand e dei progetti ospitati. Anche gli arredi in acciaio sono mobili, pensati per offrire massima flessibilità senza rinunciare a un’estetica rigorosa e contemporanea.
Al centro dello spazio si sviluppa una caffetteria d’autore: un banco accogliente e conviviale, con una disposizione a parete che ribalta il modello classico per favorire l’incontro e lo scambio. Qui si servono specialty coffee curati da Nudo, micro torrefazione italiana, insieme a una selezione di vini naturali. Una proposta che valorizza la qualità del prodotto e la cultura dell’accoglienza.
Con due ampie vetrine su strada e un dehors discreto ma visibile, ERIS si apre alla città e al passaggio, trasformandosi in una vetrina viva e dinamica per installazioni temporanee, pop-up e progetti site-specific.
ERIS è più di uno spazio: è una piattaforma viva per nuove forme di ospitalità e narrazione visiva, pronta a trasformarsi insieme ai progetti che ospita. Un luogo che riflette lo spirito della Milano contemporanea, sempre più orientata alla contaminazione tra arte, design e cultura del cibo.
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