28/10/2025 - Un rifugio alpino che sembra scolpito nella roccia, ma nasce da uno scan 3D delle formazioni montuose e da una sofisticata progettazione digitale. È il nuovo bivacco progettato da CRA-Carlo Ratti Associati, in collaborazione con Salone del Mobile.Milano, pensato per celebrare le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
Presentato inizialmente come padiglione urbano temporaneo, verrà poi trasportato in elicottero a quota elevata, dove diventerà un presidio permanente per alpinisti ed escursionisti.
Architettura che si mimetizza
La struttura – realizzata in legno lamellare a strati incrociati (CLT), aerogel e metallo – trae ispirazione dalle forme cristalline delle Alpi e si inserisce con discrezione nel paesaggio, rinunciando ai colori sgargianti tradizionali a favore di una mimetizzazione naturale. Solo in caso di maltempo o nebbia si attiva una luce rossa d’emergenza, garantendo visibilità e sicurezza senza alterare la percezione visiva del contesto.
Energia, acqua e connessione
Il bivacco è completamente autosufficiente: un impianto fotovoltaico da 5 kW con sistema di accumulo fornisce tutta l’energia necessaria, inclusa la connessione di rete. In assenza di fonti idriche naturali, un innovativo sistema di condensazione dell’aria consente di raccogliere diversi litri di acqua potabile al giorno, offrendo una risorsa vitale anche in condizioni di emergenza.
Tra architettura e riflessione
Più che un semplice ricovero, il bivacco è concepito come luogo di contemplazione e dialogo con la natura. Una grande parete vetrata incornicia il paesaggio alpino, invitando a rallentare e osservare. Il progetto incarna i principi del design circolare, con una doppia vita: prima installazione urbana durante i Giochi, poi struttura permanente ad alta quota.
Una visione di armonia tra artificio e natura
«Purtroppo, oggi i bivacchi sembrano spesso astronavi atterrate sulle nostre montagne. Qui abbiamo scelto la via opposta: una struttura che si integra il più possibile con l’ambiente», afferma Carlo Ratti, co-fondatore di CRA e direttore della Biennale Architettura 2025. «Il grande architetto Gio Ponti diceva che l’architettura è come un cristallo: l’abbiamo preso alla lettera, immaginando un bivacco parte della morfologia alpina».
Secondo Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano, il progetto «esprime una visione del design come gesto capace di unire paesaggio, innovazione e rispetto. Un’architettura che non si impone, ma osserva e dialoga con il mondo naturale, trasformando la ricerca in armonia».
Con questo intervento, CRA prosegue una linea di ricerca che unisce natura e artificio, già esplorata in progetti come le torce olimpiche di Milano-Cortina 2026 o il padiglione AquaPraça alla COP30 di Venezia. Un’architettura minima, ad alta quota, che mette in scena un nuovo equilibrio tra tecnologia e paesaggio.
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