Foto Marco Cappelletti Studio
24/07/2025 - Immersa nella campagna della Val di Noto, tra muretti a secco, ulivi e profumi mediterranei, Villa Modda è il risultato di un intervento firmato da depaolidefranceschibaldan architetti che unisce recupero e trasformazione, memoria e rigore contemporaneo.
Il nome della residenza deriva da una pianta spontanea locale, simbolo del legame profondo con il paesaggio agricolo che la circonda.
Il progetto parte da un rudere agricolo con tetto a doppia falda, che viene conservato e abbracciato da un nuovo volume costruito, segnato da linee essenziali, materiali naturali e una chiara relazione con il contesto.
Il cuore concettuale del progetto di Villa Modda è un asse pedonale centrale, che origina da quella che era l’area dell’essiccatoio — oggi evocata da una piattaforma circolare in cemento — e attraversa la villa separando due ambiti funzionali, da un lato la zona giorno, aperta verso la piscina, con spazi per il pranzo e il relax all’aperto, dall’altro, una zona più riservata con camere da letto e ambienti di servizio.
L’ampliamento abbraccia il volume esistente — in conci di pietra grezza di Noto — con un rivestimento in cocciopesto marrone, ottenuto da calce e pigmenti naturali, in richiamo alla terra rossa, ai frutti della campagna, come le carrube, e alle cromie del paesaggio.
La texture materica dei materiali e la loro capacità di reagire alla luce danno origine a effetti chiaroscurali che dialogano con l’ambiente rurale in modo non mimetico ma coerente.
Fulcro della zona giorno è un grande volume rivestito in formelle di terracotta smaltata gialla, che ospita funzioni domestiche e definisce gli spazi interni.
Al suo interno trovano posto i pensili della cucina nella sala da pranzo, un ampio camino nella zona soggiorno e una zona relax ribassata ricavata accanto all’isola centrale.
Questo corpo colorato introduce un contrasto cromatico deciso, ma armonioso con le tinte terrose degli altri materiali.
La villa è progettata per dialogare con il clima locale, grazie a:
- carabottini in ferro che permettono di modulare luce naturale e ventilazione trasversale
- una piscina a sfioro in mosaico ceramico verde smeraldo, che si fonde con le curve collinari, offrendo un’esperienza sensoriale in continuità con la natura.
Villa Modda è parte di un più ampio progetto di recupero del patrimonio agricolo della zona, che punta a ridare vita ai ruderi del paesaggio rurale attraverso l’uso di materiali naturali, tecniche costruttive tradizionali e una forte attenzione alla sostenibilità e alla bioclimatica vernacolare.
Un esempio virtuoso di come l’architettura contemporanea possa radicarsi nel territorio senza nostalgie, ma con consapevolezza e misura.
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