28/03/2013 - Lo studio austriaco Coop Himmelb(l)au ha appena completato il Dalian International Conference Center, un contorto edificio in acciaio con sale conferenze che irrompono attraverso la sua facciata. Il nuovo centro congressi è ubicato accanto al porto della città di Dalian, in Cina. L'edificio, situato all'estremità dell'asse urbano principale e al di fuori del centro densamente popolato, è stato concepito come un punto di riferimento per il quartiere in via di sviluppo.
Coop Himmelb(l)au ha progettato l'edificio come una massa contorta di acciaio e cemento, con superfici increspate verso l'esterno come fossero le branchie di un pesce, dietro le quali si nascondono ampie vetrate che conducono all'interno la luce naturale.
Il cuore dell'edificio è un teatro/sala concerti da 1600 posti a sedere dietro cui vi è la sala conferenze principale che può ospitare fino a 2500 persone, ma può anche essere adattata per essere una sala per banchetti, una galleria d'arte o per ampliare la disponibilità di posti a sedere per il teatro. Sei sale conferenze aggiuntive sono sparse lungo il perimetro dell'edificio, a sbalzo oltre la linea naturale della facciata. La capacità di questi ambienti, da cui si possono ricavare spazi più piccoli, varia tra le 300 e le 600 persone. Un foyer pubblico, che dispone anche di una meeting area centrale, si snoda attraverso l'edificio per collegare ogni ambiente.
Per la realizzazione di questo edificio sono stati coinvolti anche dei costruttori navali che hanno piegato le imponenti piastre di acciaio della calotta esterna.
L'architetto Wolf D. Prix, a capo di Coop Himmelb(l)au dal 1968, la scorsa estate aveva lanciato un feroce attacco alla Biennale di Venezia e al suo direttore David Chipperfield accusandola di dare troppa importanza alle celebrità e troppa poca enfasi alla reale essenza dell'architettura contemporanea. Il suo studio ha recentemente completato in Asia un altro progetto di grande scala, il Busan Cinema Center, in Corea del Sud, la cui copertura aggettante ha uno sbalzo più ampio di quello delle ali di un Airbus A380, circa 85 metri. “Quando costruiremo l'architettura, come le ali degli aerei, non avremo più bisogno di pilastri o colonne" ha affermato Wolf D. Prix.
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