25/09/2009 - La Chiesa del Santissimo Redentore, progettata dall’architetto spagnolo Fernando Menis a Tenerife, è dedicata alla Resurrezione. Il progetto è composto da due elementi: grandi volumi di cemento e la luce.
La chiesa appare nel suo insieme come la prima stazione della Via Lucis, una grotta in cui fu sepolto Gesù: un edificio austero, privo di elementi superflui, come la vita che Cristo condusse e il luodo in cui resuscitò.
Entrando, sul fondo, a simboleggiare la resurrezione di Gesù, appare la croce nuda e illuminata e dietro una cascata di luce che simboleggia il vuoto dell’ingresso alla grotta, la vita, la purificazione, la resurrezione e la gioia.
Questa luce illumina ciascuno dei sacramenti: battesimo, eucarestia, confessione, cresima, matrimonio, ordine sacro e unzione degli infermi. La prima luce del giorno attraversa la croce e illumina il fonte battesimale, la prima luce del cristiano. A mezzogiorno, attraversa il lucernario e illumina l'altare, Cresima ed Eucarestia, la Parola. Un fascio di luce si riversa sulla parte anteriore del confessionale, illuminando il sacramento della confessione. Poi il passaggio dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita. La posizione strategica dei lucernari ripropone lo stesso effetto di luci sull'unzione, il matrimonio e gli ordini sacri.
La forza volumetrica e il gioco razionale di luce sono gli elementi fondanti di questa chiesa di profonda radice teologica, in cui la risurrezione è protagonista e, attraverso la luce, illumina il credente.
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