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14/07/2006 – Sarà inaugurato a settembre in Puglia il più grande complesso industriale aeronautico italiano, progettato e realizzato a tempi di record dallo Studio Amati di Roma. Si tratta del il nuovo complesso industriale di Alenia aeronautica per la produzione del Boeing B787, progettato dallo Studio Amati di Roma e destinato a sorgere a Grottaglie, in provincia di Taranto.
Solo 16 mesi per realizzare nel Mezzogiorno la più grande architettura industriale italiana degli ultimi anni.
“Un’opera sorprendente, portata a termine in tempi incredibilmente brevi con prestazioni elevatissime” – ha affermato l’architetto Alfredo Amati titolare dello Studio Amati s.r.l. - “Una committenza illuminata ci ha permesso di sviluppare con un forte supporto di informazioni in soli quattro mesi questo ambizioso progetto”.
Un esempio d’eccellenza per l’industria delle costruzioni italiana: fino ad oltre 400 operai al giorno hanno realizzato un edificio lungo 400 metri e alto 25, che, con una superficie di circa 70.000 mq, rappresenta per importanza il secondo intervento industriale nel Mezzogiorno dopo la Fiat di Melfi.
Il progetto del nuovo complesso produttivo di Alenia Aeronautica per la fabbricazione della fusoliera del velivolo Boeing B787 è immerso tra gli ulivi secolari pugliesi ed è perfettamente integrato nel paesaggio; il colore blu, richiama la leggerezza del cielo. Il fronte dell’edificio è stato scomposto in più elementi per minimizzare l’impatto con il contesto.
“In chiusura dei lavori – ha commentato ancora l’architetto Alfredo Amati – la Alenia Aeronautica, esprimendo soddisfazione per un’opera che realizza un perfetto matrimonio tra esigenze funzionali ed estetiche, ha commissionato al nostro studio un’altra importante opera nel settore aeronautico che si realizzerà in Bulgaria”.
Una direzione lavori tutta al femminile intervista all’arch. Romina Sambuchi
Se l’architettura è una professione scelta da molte donne, poche sono quelle che si specializzano nella direzione dei lavori: Romina Sambucci è una di queste. Laurea in architettura alla Sapienza di Roma e una lunga tradizione di cantieri nella Società di famiglia. Se poche sono le donne che scelgono di indossare l’elmetto e trascorrere intere giornate tra calce e cemento, ancor meno sono gli studi di architettura che si avvalgono di un direttore dei lavori donna, lo Studio Amati di Roma è uno di questi. L’architetto Sambucci da dieci anni segue con continuità i lavori sul tutto il territorio nazionale. Da circa un anno lavora in pianta stabile sul cantiere di Grottaglie raccogliendo la sfida, sia sul piano professionale che su quello personale, di portare a termine il lavoro con efficienza e competenza. L’abbiamo intervistata.
Un grande impegno che richiede diverse capacità e competenze, architetto Sambucci, come si svolge la sua attività in cantiere?
Occorrono capacità di organizzazione e di coordinamento di differenti professionalità che collaborano insieme a me nel controllare l’esecuzione dei lavori. Attraverso riunioni settimanali stabilisco di volta in volta con gli architetti, gli ingegneri ed geometri i diversi controlli da eseguire e verifico i feedback della settimana precedente in modo che tutto sia costantemente monitorato.
Quali sono le caratteristiche del buon direttore dei lavori?
Una qualità che non deve mancare è la capacità di sintesi e la rapidità nel prendere le decisioni sempre con una particolare attenzione ai costi ed ai tempi di realizzazione. La gestione ed il controllo di una macchina notevole come quella del cantiere dello stabilimento di Alenia esige a monte un lavoro di equipe, praticato attraverso il costante dialogo tra il cantiere e lo Studio di Roma, sempre attento e rapido nel rispondere al controllo qualità del progetto.
Come si trova a svolgere un tipo di lavoro ancora dominato dal mondo maschile?
All’inizio non è stato molto facile, c’è ancora della diffidenza nei confronti del gentil sesso. In seguito le capacità personali e la professionalità messa in campo si rivelano sempre come armi vincenti che consentono di conquistarsi il rispetto e la fiducia di tutti, dagli operai alla committenza.
L’intervento in numeri:
- 16 le settimane per sviluppare il progetto
- 16 i mesi impiegati per portare a termine la realizzazione dell’opera
- 270.000 i metri quadrati di area interessata dall’intervento
- 90.000 i metri quadri di superficie complessiva
- 95.000.000 gli Euro impiegati per realizzare l’opera
- 1.750.000 i metri cubi di Volume costruito
- 20.000 le tonnellate di acciaio impiegato (pari ad una nave di piccola stazza)
- 50.000 i metri cubi il calcestruzzo impiegato
- 410 gli operai che hanno lavorato contemporaneamente in cantiere
- 100 i progettisti e gli specialisti coinvolti
- 35 gli Enti e le Amministrazioni coinvolte nella approvazione del progetto
- 120 le imprese coinvolte
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