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26/04/2011 – Si è concluso con la vittoria del padovano Studioarchitettura - Orazio Basso + Davide Scagliarini il concorso per la progettazione preliminare della nuova sede della ripartizione personale della Provincia autonoma di Bolzano, cui hanno preso parte 174 proposte.
Strutturato su nove piani, alto 32 metri per un volume complessivo di 15.500 metri cubi, l'edificio dovrà ospitare uno staff di 150 impiegati. “Il concorso ci pone di fronte al difficile tema di conciliare un moderno edificio per uffici, caratterizzato dalla massima flessibilità, con quello di un edificio pubblico nella città. Tutto ciò porta anzitutto ad interrogarsi su cosa sia oggi un edificio pubblico, su quali siano le sue caratteristiche identificative. Le risposte possono essere diverse ma crediamo che un attributo fondamentale sia quello di trasmettere un carattere di “stabilità”, rappresentazione della stabilità propria dell’istituzione che l’edificio ospita. Questo si può ottenere attingendo a forme semplici, dotate di una più lunga permanenza nel tempo ed in grado di sottrarsi alla mutevolezza delle mode che contraddistingue l’attuale mondo dell’architettura.
La risposta unica a queste domande viene data attraverso quello che è l’elemento stabile per antonomasia dell’architettura: la struttura portante. Essa viene qui portata all’esterno e fatta coincidere con l’involucro stesso dell’edificio: l’immagine del sistema strutturale diventa quindi l’immagine stessa dell’architettura”, spiegano dal team vincitore, cui spetta un premio pari a 30mila euro.
Il sistema costruttivo è composto da un telaio perimetrale di travi parete sovrapposte (Vierendel) che sostengono i solai dei vari piani. Lo scheletro strutturale, mostrato all’esterno senza finzioni, funge da sostegno, involucro e sistema di controllo della luce solare. Il fronte su Via Renon ha forma quadrata il che conferisce all’edificio un carattere di leggibilità e ordine nell’eterogenea cortina edilizia che circonda lo stabile.
“La scelta di portare la struttura all'esterno consente di liberare lo spazio interno permettendo la massima flessibilità nella disposizione degli uffici - proseguono dallo studio.
Un vuoto centrale a tutta altezza, solcato dai volumi vetrati delle sale riunione, diventa il luogo rappresentativo dell’edificio; è questo uno spazio “poroso”, caratterizzato da una molteplicità di visuali diagonali, diverse ad ogni piano. Attorno a questo spazio ruota il momento collettivo della vita lavorativa (circolazione, scambio), contrapposto al momento individuale del lavoro nella singola unità ufficio”. I costi di costruzione stimati ammontano a circa 9milioni e mezzo di euro.
Secondo e terzo posto sono stati rispettivamente attribuiti al duo composto dagli architetti Bernhard Neulichedl e Lorenzo Pesaresi meritevoli di una somma pari a 20mila euro e al trio composto da Daniele Cappelletti, Maurizio Dallavalle Alessandro Dallavalle cui è stata attribuita una somma pari a 13mila euro.
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