02/10/2009 - Crystal Mesh è il nome dato dallo studio tedesco realities:united alla facciata progettata per il complesso edilizio "ILUMA" a Singapore.
Essa combina aspetti di una tradizionale facciata con quelli di un’installazione luminosa o di una facciata-monitor. Crystal Mesh forma il guscio “visivo” dell'edificio; le funzioni strutturali sono svolte da un’altra struttura esterna posta sul retro della facciata.
Crystal Mesh è costituito da un pattern a mosaico fatto di 3.000 moduli di policarbonato imbutiti che coprono l’intera facciata di oltre 5.000 mq di superficie.
Circa 1.900 di questi moduli contengono una matrice regolare di tubi compatti di luce fluorescente che formano delle macchie di luce “attive" all'interno della facciata.
Di notte la matrice di luce riporta in sovrimpressione la particolare struttura fisica della bianca e cristallina facciata diurna. La disposizione irregolare di queste macchie - che divide la facciata in aree con diverse “risoluzioni” e intensità - non crea un grande schermo omogeneo sul fronte dell’edificio, ma amplifica la sua capacità di comunicazione, costituendo l’ingrediente essenziale della sua architettura.
Per la funzione e il design di Crystal Mesh lo studio si è rifatto alle storiche facciate ventilate, alle facciate modulari progettate degli anni ’60 e ’70 e all’aspetto delle zone di intrattenimento del XX secolo illuminate dalle lampadine. Allo stesso tempo contiene anche il "futuristico" concetto di monitor come sostituto completo della tradizionale facciata: la facciata come supporto digitale.
Questi temi divergenti sono stati uniti in un sistema formale di progettazione, in una reciproca compenetrazione, sovrapposizione e mascheramento.
L'idea originaria della Commissione - la facciata come monitor - è allo stesso tempo attuata e negata dal sistema modulare di facciata. La grande struttura dei cristalli di policarbonato riproduce solo il 75% della matrice sottostante; il monitor appare così a tratti "perforato". La superficie di ogni singolo "pixel", inoltre, è rigorosamente distorta dalla geometria dei moduli. Nel complesso l’aspetto non è quello di un monitor ad alta risoluzione in quanto gli elementi di luce attivi sono distribuiti sull'intera superficie a volte a gruppi di piccole dimensioni, a volte di grandi. La mutevolezza dell’aspetto notturno e diurno è stata in ugual maniera studiata. Anche durante il giorno, infatti, la facciata invia “segnali” di luce: i riflessi della luce solare nei cristalli di policarbonato.
La facciata, dunque, è in grado di alterare il carattere della pelle dell'edificio, conferendo un’espressione dinamica all’intera architettura.
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