11/11/2025 - Lo studio Pier Currà Architettura firma a Cesena un progetto che traduce in spazio fisico un’esigenza sociale concreta: offrire un luogo per la raccolta e distribuzione di beni alimentari destinati a famiglie in difficoltà. Il Distretto Solidale, realizzato grazie ai fondi PNRR e al supporto del Comune, si configura non solo come infrastruttura funzionale, ma come presidio urbano e catalizzatore di relazioni, in grado di rafforzare il tessuto sociale e attivare nuove forme di cittadinanza.
Un’architettura ibrida tra servizio e relazione
L’intervento si articola in due volumi: il primo è una rifunzionalizzazione di un edificio esistente, che ospita al piano terra il Market solidale e al piano superiore spazi per attività formative e sociali. Il secondo, di nuova costruzione, è un magazzino di circa 300 m², progettato come elemento architettonico autonomo ma integrato. I due corpi dialogano attraverso flussi interni ben calibrati, che rendono efficiente la distribuzione ma anche simbolicamente leggibile il ciclo del dono e della restituzione.
Una pelle che riflette il paesaggio e la comunità
Collocato in un parco urbano, il Distretto si inserisce con misura e discrezione nel contesto naturale. Il nuovo volume è rivestito da un involucro in lamiera metallica ondulata riflettente, capace di mutare aspetto con la luce e le stagioni, restituendo i colori dell’intorno. Più che un semplice rivestimento tecnico, la pelle in alluminio si comporta come un dispositivo poetico, che dissolve i confini tra costruito e paesaggio, tra spazio fisico e immaginario collettivo.
Interni funzionali e spazi di dignità
Gli ambienti interni sono organizzati per rispondere a funzioni pratiche e, allo stesso tempo, per offrire accoglienza e cura. Il piano terra ospita lo smistamento merci, uno spazio polivalente e il market; al piano superiore si trovano le sale dedicate a formazione, orientamento e ascolto. Il progetto diventa così un luogo di transizione e attivazione, dove la fragilità incontra possibilità, e la prossimità si traduce in partecipazione.
Un nuovo lessico per l’architettura sociale
«Non volevamo creare solo un contenitore funzionale – spiega l’architetto Pier Currà – ma uno spazio capace di accogliere, ascoltare e restituire dignità. Il Distretto nasce come presidio di comunità, dove l’architettura diventa alleata silenziosa di un impegno collettivo verso un futuro più equo».
Il Distretto Solidale di Cesena rappresenta un esempio virtuoso di architettura capace di coniugare estetica e impatto sociale, rigenerazione urbana e memoria del luogo, materiali innovativi e valore umano. In un tempo segnato dalla marginalità e dalla frammentazione, il progetto propone un nuovo modello di spazio pubblico: non solo funzionale, ma relazionale, riflessivo, profondamente civile.
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