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'M.C. Escher. Tra arte e scienza' a Milano
In mostra al Mudec fino all'8 febbraio 2026, l'opera di uno degli artisti più riconoscibili del '900, tra architetture impossibili, illusioni ottiche, tasselazioni e metaformosi
Autore: giulia capozza
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M.C. Escher. Tra arte e scienza - Mudec - Ph. Carlotta Coppo M.C. Escher. Tra arte e scienza - Mudec - Ph. Carlotta Coppo
07/11/2025 - Architetture impossibili, illusioni ottiche, tasselazioni e metaformosi: l'opera di Maurits Cornelis Escher va in scena al Mudec di Milano fino all'8 febbraio 2026 con la mostra M.C. Escher. Tra arte e scienza. Attraverso un progetto espositivo interamente dedicato a lui, la mostra a cura di Claudio Bartocci, Paolo Branca, Claudio Salsi propone un nuovo sguardo sul percorso artistico di uno degli artisti più distintivi del Novecento che ha saputo creare un linguaggio visivo unico dove arte e matematica si fondono in una visione rigorosa, inventiva e profondamente personale.

Dopo dieci anni di assenza, M.C. Escher. Tra arte e scienza riporta a Milano l'opera dell'artista olandese con uno sguardo inedito. L'esposizione indaga il suo lungo, minuzioso e appassionato lavoro matematico, basato su un approccio più intuitivo e percettivo, che non di ragionamento astratto, esplora l’influsso dell’arte islamica – in particolare le decorazioni dell’Alhambra di Granada e della Mezquita di Cordova – e si sofferma su un ‘universo grafico’ diventato anche cifra stilistica di una vasta produzione commerciale da parte dell'artista. Ponte tra Oriente e Occidente, tra intuizione e logica, tra arte e scienza, l'opera di Escher esprime un linguaggio visivo unico, lontano dalle mode del suo tempo.

La mostra ricorda come il genio di Escher si sia confrontato con ambiti applicati al design grafico: nella sua vita professionale l’artista realizza non solo stampe artistiche in fogli sciolti, ma anche illustrazioni, copertine di libri e riviste, ex libris, biglietti d’auguri, motivi decorativi per carta da regalo, tessuti, banconote. I lavori su commissione non hanno mai rappresentato per l’artista una parentesi minore, ma un terreno fertile per affinare il suo linguaggio visivo. 


M.C. Escher. Tra arte e scienza - Mudec - Ph. Carlotta Coppo​


Il percorso espositivo

M.C. Escher. Tra arte e scienza si snoda percorrendo otto sezioni tematiche. Attraverso 90 opere tra incisioni, acquerelli, xilografie e litografie nonché oltre 40 oggetti islamici di confronto provenienti dal Kunstmuseum Den Haag e da altri musei milanesi tra i quali il MUDEC e il Castello Sforzesco – viene proposta al visitatore una chiave di lettura visuale e immediata dell’evoluzione stilistica dell’artista e dei temi a lui più cari, utile alla comprensione delle sue opere durante l’intenso arco di vita artistica.

Il percorso espositivo segue l'evoluzione dell'artista, dagli esordi influenzati dall’Art Nouveau, alla scoperta dei paesaggi italiani, fino alla piena maturità, in cui M.C. Escher sviluppa un sofisticato uso di tassellazioni, cicli metamorfici, illusioni ottiche e rappresentazioni dell’infinito. Pur senza una formazione scientifica, l’artista riesce a visualizzare concetti matematici complessi con sorprendente intuizione grafica. Accanto alle opere iconiche, sono esposti disegni preparatori, acquerelli, studi di tassellazioni, materiali d’archivio e opere di arte islamica che documentano il suo processo creativo.

Nelle sue sezioni iniziali, l'allestimento espone una serie di confronti con altri maestri dell’arte grafica che si ritiene abbiano ispirato M.C. Escher o che hanno condiviso le medesime scelte espressive: un confronto inedito che mette in luce affinità stilistiche, influenze tematiche e corrispondenze visive, arricchendo la lettura dell’opera e inserendola in un contesto culturale più ampio.

Le celebri «costruzioni impossibili» dell'artista esplorano il concetto di infinito, la tassellazione del piano e dello spazio, lo studio di schemi geometrici e metamorfosi che assumono gradualmente forme diverse e paradossali. Già nel 1926 la progettazione delle piastrelle per la pavimentazione del suo appartamento a Roma, in via Poerio, rivela una meticolosa attenzione alle proprietà di simmetria, relative sia al disegno sia ai colori. Ma fu soltanto dal 1937, dopo la lettura di alcuni articoli scientifici pubblicati su riviste di cristallografia – tra cui un fondamentale studio del matematico di origine ungherese György Pólya – che M.C. Escher intraprese una ricerca sistematica sulle tassellazioni regolari del piano euclideo e sui corrispondenti 17 gruppi cristallografici del piano

L’incontro, nel 1954, con il matematico Harold Scott MacDonald Coxeter segnò l’inizio di una nuova fase nelle ricerche artistiche di M.C. Escher, che da tempo era interessato a trovare un ambiente geometrico atto alla creazione di “motivi” le cui dimensioni si facessero via via più piccole, procedendo dal centro verso la periferia, “fino a raggiungere il limite dell’infinita piccolezza”. Esplorando, con i metodi euristici a lui propri, l’universo delle tassellazioni regolari del disco iperbolico di Poincaré, Escher riuscì a raggiungere questo obiettivo, realizzando, tra il 1958 e il 1960, le opere di straordinaria complessità matematica che costituiscono la serie Limite del cerchio I - IV.

Alle sezioni tematiche si affiancano lungo il percorso di mostra le installazioni multimediali, a cura dello studio di progettazione Maurits, che spiegano in modo assolutamente immediato, intuitivo e anche ludico i concetti di tassellazione e di infinito. Cos’è la tassellazione? Come si crea? Esistono 17 combinazioni possibili di trasformazioni geometriche: il video presenta un esempio per ciascuna di esse.

A chiusura della mostra, una sorta di infinity room porta il visitatore a entrare in una camera immersiva dall’effetto caleidoscopico all’interno di una stanza a specchio, dove vengono proiettate animazioni in alta definizione sulle tassellazioni iperboliche di Escher, creando un ambiente visivamente affascinante e coinvolgente.


M.C. Escher. Tra arte e scienza - Infinity Room, Mudec - Ph. Carlotta Coppo​


Dietro le quinte della mostra

Il comitato scientifico, supportato dalla Fondazione M. C. Escher e coordinato da Federico Giudiceandrea, su concept di Judith Kadee, Curator del Kunstmusem Den Haag, è composto dai curatori Claudio Bartocci, Docente di geometria e storia della matematica presso l'Università di Genova– per l’approfondimento dei legami di Escher con gli aspetti matematici e scientifici - Paolo Branca, Professore di Lingua e Cultura Araba presso l’Università Cattolica di Milano - per indagare il rapporto con l’arte islamica - e Claudio Salsi, Docente di Storia del Disegno, dell’Incisione e della Grafica presso l’Università Cattolica di Milano - per un affondo sulla produzione grafica dell’artista.

Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura con il supporto di Turisanda1924 – esclusivo brand di viaggi parte di Alpitour World – e con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, l’esposizione è in collaborazione con il Kunstmuseum Den Haag ed è resa possibile grazie a Fondazione M.C. Escher. Grazie a questa preziosa sinergia è infatti possibile ammirare in un unico allestimento le importanti opere provenienti dalla collezione permanente del museo olandese, che custodisce la più grande collezione museale pubblica di M.C. Escher al mondo, di cui in mostra ritroviamo una significativa rappresentanza.

La mostra è inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici e valorizzerà il dialogo tra arte, cultura e sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.

  Scheda evento:
Mostra:
25/09-08/02 MUDEC - MUSEO DELLE CULTURE, VIA TORTONA 56, CAP 20144 MILANO
M.C. Escher. Tra arte e scienza



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