10/10/2025 - Progettata da Antoni Gaudí tra il 1904 e il 1906 e considerata uno dei massimi capolavori del modernismo catalano, Casa Batlló apre per la prima volta al pubblico il suo secondo piano, trasformato in una galleria dedicata all’arte contemporanea. Un tempo occupato da appartamenti residenziali e successivamente adibito a laboratorio di conservazione, lo spazio si propone oggi come un nuovo polo culturale nel cuore di Barcellona. Sarà accessibile sia come parte del percorso di visita completo della Casa Batlló sia attraverso un biglietto dedicato.
«Casa Batlló Contemporary vuole promuovere un dialogo tra passato e futuro, collocando l’eredità di Antoni Gaudí in una cornice contemporanea», afferma Maria Bernat, direttrice della nuova galleria. «Attraverso l’arte e l’architettura, esploriamo la sua visione radicale con uno sguardo attuale, rimanendo fedeli al suo spirito d’innovazione e di rottura, in dialogo con il vivace panorama artistico di Barcellona».
Dialogo architettonico con Gaudí
Il progetto di trasformazione del secondo piano in una galleria contemporanea, a cura dello studio spagnolo Mesura, conserva l’essenza originaria dell’edificio pur introducendo un linguaggio architettonico attuale. Gli elementi originali — come le boiserie e le vetrate colorate — sono stati restaurati con grande rigore, mentre il nuovo intervento si definisce come un punto d’incontro tra memoria architettonica e creazione artistica contemporanea.
Elemento distintivo del restyling è il soffitto metallico curvo, serigrafato con cerchi concentrici che evocano le increspature di una goccia d’acqua su un lago calmo. Realizzato con tecnologia robotica, dona allo spazio una nuova identità pur rispondendo alle esigenze strutturali. «Intervenire su un edificio di Gaudí è insieme un sogno e una grande responsabilità», spiega Carlos Dimas, partner di Mesura. «Il nostro obiettivo era creare un’eco del suo lavoro, un sussurro che si aggiunge al suo universo senza alterarlo».
Un patrimonio per il XXI secolo
Con l’inaugurazione di questa galleria, Casa Batlló riafferma il proprio doppio impegno nella conservazione rigorosa e nell’innovazione culturale. «Vogliamo che Casa Batlló continui a essere un faro culturale, locale e globale, un punto di riferimento su come il patrimonio vivente possa evolversi con sensibilità e innovazione», dichiara Gary Gautier, direttore generale.
L’apertura di questo nuovo spazio, nel centenario della morte di Gaudí e nel contesto di Barcellona Capitale Mondiale dell’Architettura, rappresenta un traguardo significativo per la città, arricchendone ulteriormente il paesaggio culturale. Casa Batlló si afferma così come patrimonio del XXI secolo: radicale e d’avanguardia, capace di reinterpretare la propria storia attraverso l’arte e l’architettura contemporanee senza mai tradire la propria essenza.
Il progetto nasce da una proposta avviata nel 2015 nell’ambito del Master Plan di Casa Batlló, lo strumento strategico che definisce le linee guida per la conservazione, l’uso e la valorizzazione dell’edificio, approvato da istituzioni locali, dal Ministero della Cultura e dall’UNESCO. «Ciò che avevamo immaginato dieci anni fa sta per diventare realtà: ridare vita a uno spazio storico, aprirlo alla città e offrirgli un nuovo significato che continua ad ampliare l’eredità di Gaudí», conclude Xavier Villanueva, architetto capo di Casa Batlló.
Beyond the Façade: la mostra inaugurale
L’apertura sarà segnata da Beyond the Façade, una mostra del collettivo londinese United Visual Artists, fondato da Matt Clark. Il loro lavoro, che unisce arte, architettura e tecnologia, è stato esposto in istituzioni come la Royal Academy of Arts di Londra, lo YCAM di Tokyo e la Biennale di Sydney.
Per Casa Batlló, UVA indaga i cicli della vita attraverso luce e movimento, invitando i visitatori a riconoscersi all’interno dell’opera. Matt Clark è stato inoltre scelto come artista per il Mapping del 2026, per il quale realizzerà un nuovo intervento sulla facciata, concepito come prologo dell’esposizione. Beyond the Façade aprirà al pubblico il 31 gennaio, in coincidenza con il primo giorno del mapping.
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