Dall'ossessione per la geometria e le strutture naturali nasce la nuova lampada Flos disegnata da Erwan Bouroullec, una forma libera e leggera da modellare all'infinito
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
22/05/2025 - Una nuvola di luce organica e imprevedibile: Maap è la nuova lampada da parete Flos disegnata da Erwan Bouroullec.
Composta da una struttura in metallo, 4 bottoni magnetici e un involucro in Tyvek, la lampada diffonde la luce su una vasta superficie: la fonte luminosa non sembra provenire da un singolo punto ma da tutta l'area investita dalla luce. Riempie la stanza di un morbido chiarore come una finestra, una parete di vetro o la radiazione solare.
"Una lampada dall'essenza radicalmente semplice ma, allo stesso tempo, complessa", spiega Erwan Bouroullec. "Nasce da due ossessioni: la geometria e le strutture naturali. Maap incarna un'organizzazione precisa – la sua micro-struttura – che si confronta con l'imprevedibilità della sua installazione a parete. Riflette la natura: è massima espressione della geometria, dove nulla è superfluo e ogni elemento è organizzato con precisione, ma al contempo è il caos che mette alla prova la nostra comprensione.
La sua essenza selvaggia sfida i materiali tradizionali e persino le descrizioni dei disegni tecnici. La leggerezza è un altro principio guida: nonostante la sua ingombrante presenza, Maap è estremamente lieve perché realizzata in Tyvek. Sono affascinato dai materiali ultrasottili; per me, la capacità di un foglio di diventare auto-stabilizzante è un fatto straordinario. Mentre i Dot, che fissano l’involucro in posizione, rappresentano il minimo assoluto, una sorta di magia, un congelamento della forma senza una fine definitiva. Ciò si traduce in una presenza altamente figurativa e difficile da afferrare appieno".
Maap è composta da un elemento luminoso, dotato di 4 lampadine, e da un supporto a crociera, in ferro, che consente di assicurare magneticamente il corpo della lampada, costituito da un singolare involucro in Tyvek. Il rivestimento è declinato in quattro grandezze (Wall 1, Wall 2, Wall 3 e Wall 4) a seconda del numero di elementi luminosi fissati a parete. La lampada, nella sua estensione massima, può coprire fino a 4 metri di superficie in larghezza. L'altezza è invece costante: 160 cm.
Se stropicciato, il Tyvek può assumere forme organiche e uniche, permettendo la totale libertà creativa nel plasmare e configurare la sua forma.
“La carta”, aggiunge Bouroullec, “è stata il punto di partenza, ma si è rivelata troppo morbida e fragile. Il Tyvek, con la sua robustezza e resilienza, è la scelta perfetta poiché consente alla lampada di durare ed evolversi nel tempo”.
La finitura di questo tessuto-non-tessuto riporta pattern a righe trasversali nei colori primari (giallo, rosso, blu e verde), sormontate o da una griglia o da ulteriori righe. Il pattern riporta all'idea di giustapposizione tra regola e caos alla base del concept della lampada.
“Il pattern dell’involucro”, continua Bouroullec, “è sempre stato un punto fermo, non solo per mettere a confronto la geometria con il caos, ma anche per coinvolgere istinto e creatività nel processo creativo, rompendo con le rigide regole e la precisione meccanica”.
L'alchimia dell'installazione a parete
L'involucro in Tyvek viene assicurato mediante grandi bottoni calamitati (Dot) alla struttura metallica, ovvero al suo “scheletro”, dotato di quattro punti magnetici in corrispondenza di ogni fonte luminosa. Oltre all'aspetto funzionale, tali bottoni diventano un ulteriore elemento espressivo della lampada, come racconta il designer: “In una sorta di magia, i Dot fissano in modo leggero l’involucro in posizione consentendone una rimodellazione infinita. Maap avrebbe potuto chiamarsi Maak, poiché affonda le sue radici nel semplice gesto, nel “fare dell'uomo”. La lampada vuole assecondare la nostra innata inclinazione a creare, a dare forma agli oggetti in risposta al loro contesto. E asseconda la nostra attrazione per le forme libere in grado di evocare innumerevoli interpretazioni. Maap ricorda una mappa, la visualizzazione del paesaggio, di una marea, un campo vettoriale o persino un ingrandimento di strutture cellulari. È il risultato del fare parzialmente incontrollato, istintivo e vivo”.
Flos su ARCHIPRODUCTS
Flos at Euroluce 2025 - photo Gianluca Bellomo
Flos at Euroluce 2025 - photo Gianluca Bellomo
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
Flos at Euroluce 2025 - photo Gianluca Bellomo
Flos at Euroluce 2025 - photo Gianluca Bellomo
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
Maap - Process visuals - Courtesy Erwan Bouroullec
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�