Foto Iuri Niccolai
26/11/2025 - Nel cuore del centro storico di Firenze, Pierattelli Architetture firma il restyling completo di un appartamento all’interno dell’ottocentesco Palazzo Stefanelli, proseguendo un più ampio progetto di rigenerazione dell’edificio. Il risultato è Casa A, un intervento sartoriale di 130 m² che valorizza i preesistenti affreschi storici in dialogo con arredi di design contemporaneo e soluzioni architettoniche su misura.
Un nuovo capitolo per Palazzo Stefanelli
Dopo aver restaurato l’intero palazzo, situato in Borgo Pinti, lo studio ha trasformato l’edificio in dodici unità residenziali, con un approccio rispettoso della memoria architettonica: soffitti decorati, materiali originali e geometrie storiche si intrecciano con impianti tecnologici all’avanguardia, infissi ad alta efficienza e pompe di calore. In Casa A, questo equilibrio tra passato e presente si esprime con particolare forza.
L’ambiente si sviluppa attorno a un living centrale a pianta aperta, dove la luce naturale sottolinea i soffitti affrescati con motivi floreali e geometrici. Al centro della zona giorno, una combinazione cromatica decisa introduce una nota calda e avvolgente, definendo uno spazio conviviale raffinato.
Lampade e corpi illuminanti dalla linea essenziale scandiscono gli spazi con leggerezza, in dialogo con i materiali e le altezze degli ambienti.
Soluzioni su misura e dettagli invisibili
Ogni ambiente di Casa A è pensato con attenzione artigianale: la cucina, disegnata dallo studio, si inserisce in armonia con le cromie neutre del parquet; la camera matrimoniale è caratterizzata da linee pulite e tonalità calde, affiancata da arredi in legno realizzati su disegno. Ma il vero elemento distintivo è la scala “invisibile” che, grazie a un meccanismo rotante a 90°, conduce a un soppalco-studio nascosto nel muro: un gesto architettonico tecnico e poetico insieme.
La nursery, infine, è concepita come spazio accogliente e narrativo, tra motivi floreali alle pareti, librerie a misura di bambino e arredi dal design semplice e funzionale.
Una filosofia progettuale tra misura e memoria
«Non si tratta di sovrapporre il contemporaneo all’antico, ma di creare un dialogo rispettoso e armonioso che valorizzi entrambi i linguaggi. La scala che scompare nel muro rappresenta perfettamente questo approccio», afferma Claudio Pierattelli.
|