11/09/2025 - Dopo un accurato intervento di restauro e ricostruzione durato sette anni, la Judd Foundation annuncia la riapertura al pubblico dell’Architecture Office di Donald Judd a Marfa, Texas, prevista per il 20 settembre 2025. Si tratta del primo grande progetto completato nell’ambito del piano di recupero a lungo termine degli edifici della Fondazione, che inaugurerà con un weekend di eventi dedicati all’opera architettonica dell’artista.
Nel cuore del deserto texano, lo studio di Architettura di Donal Judd torna a vivere, recuperando la sua funzione originale di laboratorio creativo in cui arte, architettura e design dialogano in equilibrio.
Il Glascock Building, costruito all’inizio del Novecento come locanda e negozio e acquistato da Judd nel 1990, è stato trasformato dall’artista in uno spazio lineare, chiaro, privo di ornamenti superflui.
L’edificio, uno degli undici legati a Judd a Marfa e riconosciuto dal National Register of Historic Places, ha affrontato una sfida significativa: nel 2021 un incendio distrusse gran parte degli interni e della copertura. Grazie al lavoro di un team multidisciplinare e agli architetti Troy Schaum e Rosalyne Shieh, la struttura è stata salvata, consolidata e riportata alla sua forma originaria, con interventi mirati all’efficienza energetica e alla sostenibilità, come sistemi di raffrescamento passivo, pannelli solari sul tetto e materiali a impatto zero, tra cui l’isolamento in denim riciclato.
Al piano terra, modelli, prototipi e disegni architettonici raccontano la visione progettuale di Judd, mentre il piano superiore, l’Architecture Apartment, accoglie mobili disegnati dall’artista, pezzi di Alvar Aalto e sei opere di John Chamberlain. Tra le opere esposte si notano riferimenti alle celebri untitled stacks e boxes, emblematiche della ricerca di Judd sull’equilibrio tra forma, spazio e luce.
“La mia architettura” scriveva Judd, “deve essere fatta nello stesso spirito delle mie sculture: semplice, chiara e senza ornamenti inutili. Lo spazio deve parlare da sé.” Come sottolinea Rainer Judd, presidente della Fondazione: «Questo lavoro è stato guidato dal pensiero di Donald sull’architettura e sul valore della storia di un edificio».
Il progetto, dal valore di 3,3 milioni di dollari, segna un capitolo fondamentale nella conservazione del patrimonio artistico di Marfa, permettendo a professionisti e appassionati di esplorare uno spazio dove geometria minimalista, luce e paesaggio desertico si fondono in un’esperienza quasi poetica, sospesa tra arte e vita quotidiana.
L’apertura sarà celebrata con conferenze e incontri dedicati all’architettura di Judd, offrendo un’occasione unica per entrare in contatto diretto con il pensiero e la sensibilità dell’artista.
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