Foto Carlo Oriente
30/07/2025 - Nel cuore della campagna pugliese, circondata da ulivi e affacciata su una lama carsica, Masseria Torre torna a vivere grazie al progetto firmato dallo studio Flore & Venezia che ne esalta la storia e l’identità.
Il nucleo originario, costruito intorno a una torre masserizia del XVII secolo, si sviluppa su due livelli e si organizza attorno a una corte interna accessibile tramite un imponente portale ad arco. La struttura, interamente in pietra locale, alterna volte a padiglione e a botte a corpi aggiunti con solai piani e tetti a falda. A completare il paesaggio costruito: un campanile a vela, un grande comignolo, una piccola chiesetta a capanna e una rete di forni, cisterne e aie, immersi nella vegetazione mediterranea.
Un patrimonio rurale tra stratificazione e memoria
Due epigrafi scolpite nella pietra scandiscono il racconto del luogo. La prima, sulla facciata principale, recita: “A Dio Ottimo Massimo. Nicola Canisone pose questa piccola villa... Anno del Signore 1808”, un atto di orgoglio e radicamento. Di segno opposto, la scritta sulla chiesa annessa ammonisce: “Qui non si gode asilo”, escludendo l'edificio dall’antico diritto ecclesiastico. Due testimonianze che restituiscono la complessità culturale del sito, sospeso tra spiritualità, lavoro e legge.
Un restauro che rispetta e valorizza
Lo studio Flore & Venezia interviene con una visione progettuale misurata, tesa a ricucire le tracce del passato con le esigenze del presente. Ogni scelta privilegia la conservazione dell’identità materica e costruttiva del luogo: intonaci e tinteggiature a base di calce, pietra locale, legno e ferro. La riconfigurazione degli spazi interni rispetta le gerarchie originarie, traducendo l’antica vocazione abitativa della masseria in un nuovo modo di vivere, radicato ma attuale.
Attorno alla corte si articolano tre camere da letto, una zona giorno-pranzo con volta arcuata, un soggiorno con camino e una cucina a isola, integrati nel rispetto dei limiti fisici dell’edificio. I materiali di finitura, come il cotto etrusco nero lucido e le boiserie con porte a scomparsa, richiamano e reinterpretano la memoria dei luoghi. Il piano superiore, un tempo riservato alla rappresentanza, è oggi una suite padronale con studio, cabina armadio e camera da letto con cementine a disegno geometrico. Il bagno, affacciato su un terrazzino, crea un punto di sospensione tra interno e paesaggio.
La chiesetta e il paesaggio: una connessione ritrovata
Anche la piccola chiesa è oggetto di un attento intervento conservativo: rifacimento dei solai controterra, consolidamento delle coperture, restauro delle superfici e riapertura del varco originario verso il terreno retrostante. Un gesto che restituisce continuità simbolica e fisica tra architettura e paesaggio. Masseria Torre diventa così un esempio di restauro silenzioso, in cui il progetto non sovrascrive il passato ma lo ascolta, lasciando che la pietra racconti il tempo. Un luogo che oggi, grazie all’architettura, torna ad abitare il presente con delicatezza e profondità.
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