18/07/2025 - Nel centro storico di Lequile, in provincia di Lecce, lo studio Valari – fondato da Federica Russo e Nicolò Lewanski – firma il progetto di restauro e riconversione di un palazzo in stato d’abbandono, trasformandolo in una raffinata struttura ricettiva: Palazzo San Vito
Un lavoro nato dal desiderio della committenza di “vivere in otium immersi in un’atmosfera senza tempo”, in una residenza dove architettura, natura e silenzio si fondono in un equilibrio autentico.
La ricerca del luogo è stata curata dagli stessi architetti, con l’obiettivo di incarnare il concetto greco di Eudemonia, “un benessere non solo fisico, ma mentale, una sorta di stato di grazia”, come spiega il proprietario Fabio Moro.
Dopo numerosi sopralluoghi, la scelta è ricaduta su un immobile dalla facciata modesta, ma con un'anima ancora viva: corti interne, stanze a infilata, un aranceto antico, alberi secolari e una terrazza con vista sulla cupola della chiesa di San Vito.
“Era difficile immaginare cosa l’immobile sarebbe potuto diventare”, raccontano Nicolò Lewanski e Federica Russo. “Uno strato di patina copriva i pavimenti che solo in un secondo momento hanno svelato la bellezza della graniglia originale gettata in opera, e i due medaglioni con mosaici di incredibile fattura. [...] In particolare l’atmosfera ci ha conquistato, tra lusso e domesticità, con alcuni accenti storici di pregio e un verde lussureggiante”.
Il progetto ha previsto un intervento di riqualificazione rispettosa: quattro camere da letto con bagno privato, spazi comuni per la convivialità e un dialogo costante tra interni ed esterni. Gli elementi storici vincolanti – dalle volte a stella alla sequenza spaziale – sono stati accolti come stimolo progettuale e trasformati in protagonisti.
“Lavorare su un’architettura di questo tipo ha significato confrontarsi con caratteristiche storiche vincolanti [...] che abbiamo colto come stimoli progettuali e valorizzato”.
Fulcro della vita domestica è la sala da pranzo, con il grande tavolo progettato da Valari, che dialoga con la pietra antica della stanza. Attorno si articolano la cucina, la dispensa e un piccolo bar affacciati sul giardino, arredati con pezzi su misura in acciaio e legno.
“Sono tre spazi pensati come un unicum, ciascuno con la propria volta e vista verso il verde, ma collegati visivamente e matericamente attraverso l'alternanza degli arredi su misura in acciaio e legno”.
Tra gli spazi più suggestivi, la Stanza Giardino ricavata all’interno di un’ex cappella, con vegetazione, pietra e cuscini per creare un rifugio fresco e meditativo.
“Un rifugio nei caldi pomeriggi d'estate, [...] un’oasi di frescura e di pace tra le mura del palazzo, o un giardino all’interno per i giorni piovosi”.
Ogni camera da letto è pensata come spazio fluido, tra interiorità e natura, dove la materia architettonica si dissolve nella luce. Il patio della suite padronale è anche una sala da bagno en plein air, con vasca scavata e doccia ad arco in ottone.
“In questo progetto, il rapporto tra interno ed esterno è posto in contrasto con il puro funzionalismo [...] scelte che abbiamo ritenuto capaci di esaltare l’essenza di questa articolata architettura storica”.
La terrazza con vista, i cortili e il giardino lussureggiante completano l’esperienza sensoriale, con angoli ombreggiati da un eucalipto, un ligustro e un vecchio aranceto. Una piscina si inserisce nel paesaggio con discrezione.
L’uso dei materiali è al centro della poetica di progetto: graniglie e cementine originali restaurate, travertino, legno di rovere, ottone e acciaio si intrecciano con tessuti naturali come velluto, lino e cotone. Ogni scelta mira a esaltare la materia, a rendere visibile e tangibile il passaggio tra memoria e contemporaneità.
Palazzo San Vito rappresenta una raffinata interpretazione del “quiet luxury”: un progetto che celebra il territorio salentino con una nuova grammatica del vivere, fondata su eleganza silenziosa, artigianato e architettura emozionale.
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