20/05/2025 - Sarà MCA – Mario Cucinella Architects, alla guida di un raggruppamento multidisciplinare, a progettare il nuovo Polo universitario dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, nell’area ex-Villaggio Mediterraneo, adiacente all’attuale sede del Rettorato. Un campus che non è solo un luogo di studio, ma uno spazio vivo in cui si intrecciano didattica, relazioni, servizi e natura.
Il progetto nasce dall’esigenza di ampliare gli spazi destinati all’istruzione e al lavoro, offrendo un ambiente integrato e contemporaneo in cui architettura, paesaggio e benessere concorrono a definire una nuova idea di campus: inclusivo, sostenibile e aperto al futuro. Il complesso prevede un auditorium da 500 posti, uffici per circa 200 persone, tre aule didattiche, un anfiteatro naturale, spazi dedicati al benessere – palestra, asilo nido, aree relax – e due parcheggi interrati, immersi in un sistema di connessioni verdi e percorsi condivisi. Un progetto che vale un investimento complessivo di oltre 64 milioni di euro, la cui progettazione, al termine di una gara gestita da AREACOM, è stata affidata alla “RTI Mario Cucinella Architects Surl - iDEAS - Tekser - LAP architettura s.r.l. s.t.p. - PARCNOUVEAU STP SRL - GAE Engineering - ambiente s.p.a. - CFA SRL General Contractor”.
Pensato come un ecosistema urbano, il nuovo campus si articola in cinque edifici tra loro connessi, capaci di dialogare con la morfologia del terreno e con il paesaggio circostante. La struttura favorisce la permeabilità, la luce naturale e la relazione tra interno ed esterno, in linea con una visione rigenerativa dell’architettura.
Il campus di Chieti sarà uno spazio progettato per accogliere le trasformazioni della società, mettendo al centro la persona, la comunità accademica e il territorio.
L’architetto Mario Cucinella, fondatore dello studio MCA - Mario Cucinella Architects, ha commentato: “È importante che il mondo dell’arte e del design dialoghi intensamente con quello della formazione e dell’educazione. Anche attraverso l’architettura, con cui ci interfacciamo tutti i giorni - ad esempio recandoci in Università a studiare - dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a sviluppare di più l’immaginazione, per costruire grazie alla loro energia una visione più creativa del futuro”.
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