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Iris Tondo

Il profilo di una montagna per l’Olympic Spa Hotel
La silhouette diventa la cifra stilistica del progetto di NOA, mimetico e sostenibile, che enfatizza il contatto diretto con la natura della Val di Fassa
Autore: cecilia di marzo
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IL PROFILO DI UNA MONTAGNA PER L’OLYMPIC SPA HOTEL
09/06/2023 - L'Olympic Spa Hotel in Val di Fassa si è rinnovato in un'ottica sostenibile, che punta a valorizzare le sue strutture e a integrarle con il paesaggio circostante. Dalle nuove stanze immerse nel prato, con terrazze e patii interni, alla sorprendente sauna affacciata sul bosco, da raggiungere attraverso un percorso aereo, il progetto di NOA mimetizza il nuovo, gioca con il profilo delle montagne e regala agli ospiti l’emozione di un legame forte e sincero con la natura.
 
Il progetto di NOA ha puntato sull'estendere con nuovi spazi e funzioni una struttura alberghiera di montagna senza alterare gli equilibri naturali e paesaggistici, anzi creando una maggiore integrazione con la natura circostante. L’obiettivo di aggiungere alla sede attuale una dependance e una nuova sauna è stata l’occasione per definire un modello di intervento ‘mimetico’ e sostenibile, che potrà consentire la crescita dell’albergo e offrire ai suoi ospiti una full immersion ancora più emozionante nello splendido scenario dolomitico.
 
“Come per altri progetti analoghi, siamo partiti da un concept generale”, spiega l'architetto Stefan Rier, founder di NOA con Lukas Rungger. “Per esperienza, sappiamo quanto sia importante definire sempre una visione d'insieme. Anche se inizialmente ci si concentra solo su una parte dell’intervento, quello che si costruisce non è un elemento a sé stante, ma diventa il primo passo di un piano complessivo, di più ampio respiro, destinato a svilupparsi nel tempo”.
 
L’idea chiave, nel progetto di NOA, è stata quella di spostare il baricentro dell’albergo dalla strada provinciale, su cui finora si affaccia la maggior parte delle stanze, al pendio retrostante, che degrada verso valle trasformandosi in bosco, fino a raggiungere il torrente Avisio.
 
Così, il progetto ha previsto che lungo il pendio fossero realizzate le nuove dieci stanze, in parte interrate e collegate all’albergo da un passaggio sotterraneo. La sauna è, invece, un edificio a sé stante, collocata ai margini del bosco, in posizione elevata fronteggiante le cime degli alberi e raggiungibile attraverso un suggestivo percorso aereo. L’enfasi, dunque, è sul contatto diretto con la natura, favorito anche dall’uso dei materiali, dal disegno delle nuove strutture che giocano con il profilo delle montagne, dalle terrazze, dai particolari patii interni inseriti nelle stanze più ampie.
 
La nuova struttura, che si allunga per ospitare dieci camere e una palestra, è caratterizzata dal particolare profilo, che si ispira a quello di una montagna. A un'estremità, una punta più alta identifica il doppio livello della suite di maggiore ampiezza, poi la copertura si abbassa, con punte ad altezza inferiore in corrispondenza delle altre camere a un solo livello, e, all’estremità opposta, della palestra. Questa silhouette, estremamente riconoscibile nella sua semplicità grafica, intende diventare la cifra stilistica dell’albergo.

Anche la palette cromatica dei materiali utilizzati richiama il paesaggio circostante: le falde inclinate e le pareti esterne sono intonacate a grana grossa di un colore grigio che ricorda quello delle pareti dolomitiche. È un intervento che si può definire mimetico, per l’uso di forme e materiali in simbiosi con il paesaggio, e allo stesso tempo sostenibile: sia perchè l’intero progetto è stato portato avanti con ditte locali, sia perchè il parziale interramento della struttura è studiato per limitare al massimo i volumi.
 
Nella dependance, l’interramento di una parte del volume offre agli ospiti la sensazione di un contatto più diretto con la natura. Anche il collegamento fra l’albergo e la nuova struttura avviene attraverso un percorso sotterraneo.
Alle nuove camere sono stati dati nomi in lingua ladina, cultura alla quale la famiglia dei proprietari è molto legata. Quattro stanze, Te Bosch, omaggiano il bosco, elemento di suggestione che dà forma agli interni, cinque camere, Te Aga, sono, invece, dedicate all’elemento dell’acqua (a tal proposito in queste è prevista una fontana in pietra da cui sgorga acqua di montagna purissima che nasce a 3.500 metri di altezza. Un benefit che l’hotel offre agli ospiti con l'obiettivo di bandire l'uso di bottiglie di plastica).
 
La nuova sauna è una costruzione sopraelevata che si affaccia al di sopra delle chiome degli alberi. Realizzata interamente in legno, esternamente rivestita in larice e internamente in abete savu trattato con della cera nera, si mimetizza nel bosco e ne offre una vista suggestiva sia dalle vetrate interne sia da un terrazzo laterale. Si può raggiungere direttamente dall’albergo percorrendo una passerella aerea, solo esterna, anche in inverno: una scelta che intende promuovere anche in questo caso un contatto forte e diretto con la natura.

  Scheda progetto: Olympic Spa Hotel
Alex Filz
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