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29/08/2019 - Lo studio di Architettura LDA.iMdA architetti associati ha teorizzato e realizzato una personale visione della casa nell’orto.
Si è partiti col dare una forma ad una precisa volontà dei committenti - ovvero quella di esercitare una pratica perduta come coltivare l'orto - per poi definirsi tramite una forma pura, quasi ancestrale, che ha preso origine del disegno infantile dei bambini della casa.
"Lo scopo precede la prassi metodologica di inserire architetture contemporanee in contesti territoriali fragili in modo da riattivarne, con nuove relazioni di prossimità, le potenzialità relazionali", affermano i progettisti di LDA.iMdA.
Molte le scelte innovative concordate a quattro mani con la committenza a partire dalla volontà di ospitare eventi all’interno della casa, tra cui Studi Aperti 2019.
Il rivestimento esterno (continuità parete copertura) è stato realizzato applicando una guaina poliolefina ecologica ad elevata riflettanza solare; inoltre la finitura del pavimento interno è stata ottenuta trattando con opportuni anti infiltranti il pannello prefabbricato portante (legno larice-polistirene-abete) e la struttura modulare realizzata parzializzando il progetto più ampio che prevedeva spazi interni da adibire a serra invernale.
Il rialzamento del piano di calpestio per rendere libero il suolo e ridurre l'impatto sul paesaggio ovviando contemporaneamente ad aspetti di tipo idraulico;.
"Questo progetto rientra in quel filone di ricerca tesa a indagare come la sintesi figurativa di un'opera d'architettura sia spesso ricorsiva nell'attività di un architetto, e come essa stessa possa essere un elemento d'indagine indispensabile nel cercare risposte e/o modelli adeguati richiesti da una contemporaneità estremamente fluida e dinamica", continuano gli architetti.
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