19/04/2011 - La Casa1+1=1, progettata da Iñaqui Carnicero e Lorena del Rio, si trova a Torrelodones, piccola cittadina fuori Madrid.
La storia della casa 1+1=1 ha inizio quando due amici decidono di investire i propri risparmi nell’acquisto di due case per vivere con le proprie famiglie. I soldi a loro disposizione gli permettono di optare per una casa di circa 60 mq in un quartiere semi-perifierico di Madrid oppure di acquistare, insieme, un lotto nell’area nord fuori Madrid dove le norme urbanistiche consentono la costruzione di case di grandi dimensioni e sperimentare un nuovo modello di alloggio condiviso.
La casa 1+1=1 è concepita come un bene condiviso che si allontana dalle convenzioni sociali che tradizionalmente ci inducono a utilizzare il legame sentimentale come unico modello di mutuo impegno e utilizza l'amicizia come collegamento tra le due famiglie che scelgono di condividere un immobile per abitarvi e godere dei suoi benefici.
L’incarico consiste dunque nel dare vita a un progetto ambivalente, in grado di sviluppare due case unifamiliari che possano essere, all’occorrenza e con poche modifiche, trasformate in una sola…da cui, dunque, il nome “1+1=1”.
Fino al momento dell’eventuale vendita le due famiglie condividono le spese e i servizi comuni di una casa che da soli non potrebbero mai permettersi.
Il sito scelto si trova sul fianco di una collina, su un terreno in pendenza verso sud, con vista sul Monte del Pardo e, in lontananza, sullo skyline di Madrid. Sul lotto non vi sono alberi, ma solo arbusti e vegetazione autoctona e due massi di granito, tipici della zona, che per le grandi dimensioni sono stati inclusi come elementi nella casa: il primo come supporto strutturale della grande soletta in calcestruzzo della terrazza e il secondo all'ingresso di una delle due unità abitative.
La casa è funzionalmente organizzata su tre livelli. Il primo, seminterrato, quasi nascosto, sfrutta la pendenza per creare un garage. Il secondo livello consiste in un unico spazio continuo e completamente aperto verso il paesaggio per mezzo di una parete vetrata che si chiude solo sul lato nord con un muro di cemento armato. La continuità della pavimentazione prolunga visivamente l'interno verso l'esterno e genera la sensazione di uno spazio molto più grande di quanto non sia in realtà. Il terzo piano, infine, ospita le camere da letto e, grazie alla sua maggiore superficie, genera alle estremità del piano inferiore due portici e un grande aggetto sulla facciata sud con conseguente miglioramento dell'efficienza energetica. L'ingresso della luce solare avviene solo in inverno il che contribuisce ad aumentare la temperatura in casa in modo naturale e ne impedisce l’innalzamento nei caldi mesi estivi. Questo riduce notevolmente i costi energetici già ridotti grazie all’uso dei pannelli solari in copertura.
Gli elementi d’arredo sono stati raggruppati e legati tra loro in modo tale che al piano terra l'arredamento sia ridotto a un solo elemento che racchiuda al suo interno più funzioni: ripostiglio, cucina, salotto e ingresso. Al primo piano, tutti gli armadi sono concentrati in un'unica fascia, alta 1.30 m, che si sviluppa lungo il lato sud e che agisce come un grande ‘cuscino’ per migliorare l'isolamento termico del primo piano. D'altra parte vi è un’unica finestra longitudinale, che corre lungo tutta la facciata sud, che incornicia la massima porzione di orizzonte all’interno della casa.
I vincoli econimici hanno fatto sì che la casa sia stata risolta con piccoli gesti, il minimo per ancorare l'edificio al paesaggio.
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