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L’Aquila: pronto a gennaio l’auditorium di Shigeru Ban
Ma l’acciaio sostituisce i pilastri di cartone precompresso
Autore: roberta dragone
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17/12/2010 – Slitta a gennaio l’inaugurazione dell’Aquila Temporary Hall, l’auditorium temporaneo per il capoluogo abruzzese progettato dall’architetto Shigeru Ban e finanziato dal Governo giapponese. Una serie di varianti al progetto ha comportato una dilatazione dei tempi di costruzione della struttura, la cui ultimazione era prevista per ottobre scorso. La novità più rilevante riguarda la rinuncia all’utilizzo del cartone precompresso per la realizzazione delle strutture portanti. Benché fosse l’elemento che più contraddistingueva la firma dell’architetto giapponese, il cartone sarà sostituto dall’acciaio. La travagliata vicenda dell’auditorium vede dunque come epilogo uno stravolgimento sostanziale del progetto iniziale.
 
Il tutto aveva inizio poche settimane dopo il terremoto con l’incarico affidato dal governo giapponese all’architetto Shigeru Ban per la realizzazione di un auditorium temporaneo per la musica da offrire in dono all’Aquila come contributo alla ricostruzione post sisma. Ban ha realizzato numerosi progetti in tutto il mondo per aree colpite da eventi catastrofici sperimentando l’utilizzo di materiali economici e riciclabili come il cartone o il bamboo. Spesso avvalendosi della collaborazione di una rete di architetti volontari per l’emergenza mossi da uno spirito solidaristico (VAN, Voluntary Architects’ Network), da lui stesso fondata nel 1995.
 
Per il progetto da realizzare a L’Aquila, Ban ha coinvolto professori e studenti dell’Ateneo aquilano e di università straniere. Ed era proprio il prof. Aldo Benedetti, docente di Architettura alla Facoltà di Ingegneria dell’Aquila, che nell’aprile scorso spiegava i dettagli della vicenda:
"A seguito di un lungo lavoro di proposte e verifiche, Ban presentava già nel mese di giugno 2009 un primo progetto per un complesso su due piani destinato ad ospitare il conservatorio di musica con annesso auditorium. La struttura avrebbe occupato complessivi 3800 metri quadrati, con aule dai 20 ai 40 posti ed un auditorium per 600 persone. Sarebbe stata utilizzata la copertura di una struttura esistente in acciaio, mai completata. Due corpi a sviluppo lineare disposti a L avrebbero costituito i margini più chiusi del lotto sotto la copertura. Il progetto proponeva strutture in legno e grandi pilastri di cartone, una tecnologia già sperimentata da Ban per altri suoi interventi post sisma".
Ma il progetto non è mai partito. Il 16 marzo scorso Shigeru Ban tornava a L’Aquila per la presentazione di un nuovo progetto, approvato a fine gennaio, questa volta per il solo auditorium: una struttura dalla geometria quadrata con lato di 25 metri e copertura a piramide ribassata. All’interno, un’ellisse disposta diagonalmente destinata ad ospitare la sala principale con 230 posti a sedere.
Per l’involucro esterno Ban aveva immaginato tubi in cartone precompresso - Paper Tube - per sorreggere la copertura, e chiusure in materiale trasparente sintetico (tipo policarbonato) in sostituzione del più comune tamponamento in vetro. Tutte le strutture erano concepite come smontabili e rimontabili altrove.
 
In occasione della conferenza di presentazione veniva inoltre presentato il workshop internazionale con la partecipazione di studenti delle università di Harvard (USA) e Keio (Giappone), finalizzato ad aprire la fase di cantiere dell’Auditorium (si vedano le foto della gallery in alto).
 
Nonostante il programma prevedesse tempi piuttosto brevi, i lavori sono ad oggi ancora in corso.
“Un ritardo – spiega alla nostra redazione il prof. Benedetti – che trova spiegazione nelle diverse varianti introdotte dall'impresa come il riposizionamento, in verità poco comprensibile, della struttura che, riposizionata rispetto al Conservatorio, ha richiesto consistenti lavori di stabilizzazione del suolo, la costruzione di muri di sostegno e di pali di fondazione”.
Tutte opere non previste nel progetto consegnato a marzo 2010 basato, tra l’altro, su un diverso sistema costruttivo per la copertura in acciaio.
 
“In realtà – commenta il prof. Benedetti – lo spirito del progetto di Shigeru Ban era legato al concetto di leggerezza e temporaneità del manufatto così come recita il nome stesso dell'auditorium LTCH (L'Aquila Temporary Concert Hall). Purtroppo l’edificio da temporaneo sta trasformandosi in permanente, e le stesse membrature in tubi di cartone hanno perso via via la loro pregnanza di elementi portanti. Così per lo meno erano fin dalla prima proposta redatta nel 2009 e rigettata, quindi, dal Comune e dalla Protezione Civile”.
 
Ricordiamo, a tal proposito, che la versione del progetto approvata a marzo 2010 aveva già ridotto le funzioni portanti del tubo di cartone reso piuttosto come apparato collaborante per l'acustica della sala. Le scelte di Ban venivano orientate verso l’uso dell’acciaio che comportava diverse modalità di realizzazione.
 
“Nonostante ciò – prosegue il prof. Benedetti – l'architetto non aveva rinunciato al coinvolgimento degli studenti nella costruzione ed infatti a marzo avevamo organizzato un workshop di preparazione al cantiere con molti studenti provenienti  da diverse Università Italiane e straniere.
Durante questa fase gli allievi hanno realizzato modelli al vero delle pareti in tubi di cartone nonché un plastico dell’edificio e l'attesa per il cantiere è stata febbrile.
Anche in questo caso, però, ci si è dovuti accontentare di ben altro. Solo in un secondo tempo e dopo che la struttura metallica era stata eretta, un manipolo di studenti è stato ammesso ai margini del cantiere per osservare lo sviluppo dei lavori”.
 
Shigeeru Ban ha dovuto rinunciare al cartone precompresso, sostituto dall’acciaio, per questioni normative, che in Italia sono più restrittive rispetto ad altri paesi non consentendo l’utilizzo del cartone per le strutture portanti. È così che la Protezione Civile giustifica la scelta dell’acciaio in sostituzione al cartone precompresso.
 
“Ad oggi – conclude Aldo Benedetti – diverse situazioni di compromesso non proprio collimanti con i desideri di Shigeru Ban hanno reso più viscoso lo scorrere del cantiere e la consegna dei lavori, prevista per i primi di dicembre, ha subito un ulteriore slittamento. Per la fine del mese o a gennaio si potrà vedere l’auditorium terminato”.

  Scheda progetto: Paper Concert Hall
Fabio Mantovani
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Didier Boy de la Tour
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Fabio Mantovani
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Shigeru Ban architects
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gli altri eventi
workshop marzo-aprile 2010 - la parete in tubi di cartone montata al vero
workshop marzo-aprile 2010 - Shigeru Ban apre la copertura del plastico
workshop marzo-aprile 2010 - Shigeru Ban valuta il plastico
workshop marzo-aprile 2010 - studenti al lavoro sui tubi di cartone
workshop marzo-aprile 2010 - studenti al lavoro
1
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  Scheda progetto:
Shigeru Ban Architects

Paper Concert Hall

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