28/06/2007 - Come trasformare le restrizioni dettate dal piano regolatore e le limitazioni imposte dal sito in una soluzione architettonica efficiente. Completata ad ottobre del 2004, la Hill House progettata dallo studio Johnston Marklee & Associates ne costituisce un concreto esempio.
Situata a Pacific Palisades, in California, la struttura sorge su un terreno irregolare, lungo il fianco scosceso di una collina.
Alla luce delle difficoltà generate dal sito, nonché dai limiti imposti dalla normativa edilizia locale, la soluzione infine adottata ha rappresentato per i progettisti una importante sfida.
“Al fine di proteggere il paesaggio naturale e limitare una eccessiva cementificazione – spiegano gli autori del progetto - la normativa locale che disciplina la costruzione su siti naturali e le leggi di tutela della fascia costiera hanno imposto diverse restrizioni relativamente alla edificazione in collina”.
Nel tentativo di trasformare strategicamente tali restrizioni in una adeguata soluzione progettuale, pur nel rispetto della normativa, la Hill House propone nuove soluzioni che consentono di plasmare forme e spazi. Due, in particolare, i criteri seguiti: sfruttare al massimo la volumetria consentita dal piano regolatore e ridurre il più possibile l’impatto sull’ambiente.
Le limitazioni del lotto, il rispetto delle distanze perimetrali in piano, la necessità di una fascia perimetrale attrezzata a verde e gli spazi di accesso all'abitazione ed al box sono state tradotte in un dimensionamento minimo della pianta del piano terra. Salendo dal basso in alto, la rastremazione verso l'esterno delle pareti dell'involucro e gli aggetti spostano tutta la volumetria utile al primo piano, incrementando gli spazi luminosi e le superfici degli ambienti living. Infine salendo ancora, l'edificio di richiude nuovamente su stesso, limando al terrazzo gli ultimi metri cubi in eccesso. Risultato: una forma compatta ed originale, superfici angolate che riducono l'impatto visivo dell'involucro, metratura sapientemente concentrata al primo piano dove lo spazio abitativo con vista sulla baia è più prezioso, in pieno rispetto degli standard perimentrali, di altezza massima e cubatura.
All’interno dello spazio definito, elementi modulari sono assemblati in modo da adattarli alla prefissata volumetria, e compressi ad arte perché ne risulti una unica configurazione.
In completa assenza di pareti non strutturali e partizioni, il progetto si sviluppa su tre livelli collegati da una scala a vista in vetro e acciaio.
La sistemazione delle aperture è stata studiata in modo da garantire gli spazi minimi necessari per la privacy insieme ad una efficienza in termini di impatto ambientale, e sfruttare al massimo la vista panoramica sulla Baia di Santa Monica godendo al tempo stesso di luce e ventilazione naturale.
Ampie vetrate nella zona giorno cancellano ogni confine tra interno ed esterno.
“La vista senza precedenti offerta da queste aperture - spiegano i progettisti dello studio Johnston Marklee & Associates – enfatizza la qualità tridimensionale dello spazio e della forma”.
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