27/04/2007 – Il MUSAC, Museo d’Arte Contemporanea di Castilla y León dei madrileni Luis M. Mansilla y Emilio Tuñón (Mansilla+Tuñón) è il vincitore del Premio di Architettura Contemporanea dell’Unione Europea Mies van der Rohe 2007.
La Giuria, presieduta da Richard Burdett, ha visitato tutte le sette opere finaliste prima di prendere la decisione finale per questa edizione 2007.
Del MUSAC la giuria “ha lodato la chiarezza tettonica dell'edificio e l'intelligente concretizzazione del progetto. Ha apprezzato il modo in cui è stata concepita la sequenza di spazi interni flessibili risolvendo efficacemente i problemi dell'esposizione di arte contemporanea”.
Il MUSAC è uno spazio vivo che apre le sue porte a una grande varietà di manifestazioni artistiche contemporanee. La struttura si sviluppa a partire da un sistema aperto, formato da un tessuto di quadrati e rombi che permette di “costruire una geografia segreta della memoria”. È un nuovo spazio per la cultura intesa come “ciò che rende visibile i vincoli tra uomo e natura”. L’insieme di sale espositive concatenate ma autonome permette di realizzare allestimenti di diverse grandezze e caratteristiche; ciascuna sala è uno spazio continuo e al contempo differenziato, aperto verso le altre sale e verso il patio. Cinquecento travi prefabbricate sono state utilizzate a chiusura di “alcuni spazi caratterizzati dalla ripetizione sistematica e l'espressività formale”.
All’esterno lo spazio pubblico assume una forma concava, per accogliere le attività e favorire l’incontro, ed è rivestito da grandi vetri colorati in omaggio alla città come spazio di relazione tra le persone. Al suo interno, una grande superficie di spazi continui ma distinti, dotati di pati e grandi lucernari, dà forma ad un “sistema espressivo che ci parla dell'interesse che condividono l'architettura e l'arte”: la manifestazione contemporanea del variabile e del perenne, dell’uguale e del distinto, dell’universale e del transitorio, come eco della nostra congenita diversità e uguaglianza come persone. Nel suo sviluppo, come edificio di un solo piano costruito con murature di cemento bianco e grandi vetri colorati, il MUSAC vuole essere un spazio dove l'arte si senta a proprio agio e aiuti a cancellare i confini tra privato e pubblico, tra lavoro e ozio e, in definitiva, tra l’arte e la vita.
La Menzione Speciale all’Architetto Emergente è stata assegnata a Matija Bevk y Vasa J. Perović (Bevk Perović arhitekti) per la Facoltà di Matematica di Ljubljana (Slovenia).
Il nuovo edificio consiste in realtà in un ampliamento di tre piani di una struttura già esistente. Il progetto si basa sullo sviluppo dell’idea di spazio pubblico come una serie di sale trasparenti, scolpite nella massa dell’edificio in cima alla città. Un’architettura scrupolosa e formalmente semplice così come la sua organizzazione funzionale e il trattamento delle superfici. L’elegante “pelle di vetro”, infatti, è serigrafata con differenti densità dello stesso disegno che corrispondono alla differente intensità luminosa all’interno.
La selezione delle opere, fedele riflesso della filosofia di questo premio che si identifica con progetti che prevalgono su altri per l'innovazione e per la grande qualità della costruzione, rende merito alle migliori architetture realizzate in Europa negli ultimi due anni.
Il 14 maggio, Odile Quintin, Direttore Generale dell’Educazione e della Cultura della Commissione Europea, e il Sindaco di Barcellona consegneranno i premi durante la cerimonia che avrà luogo nel Padiglione Mies van der Rohe alle 19.30.
La cerimonia sarà preceduta, alle 17.00, dalla conferenza di presentazione del MUSAC.
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