01/03/2007 – Sarà a breve inaugurato il quarto ponte sul Canal Grande di Venezia. Il progetto, ormai noto perché al centro di numerose polemiche da quasi dieci anni, è firmato dal celebre progettista spagnolo Santiago Calatrava. Alcuni considerano il ponte inutile ed eccessivamente costoso; agli occhi di altri si tratta invece di un’opera d’arte cui viene affidato il compito di collegare Piazzale Roma alla ferrovia.
Del “ponte di cristallo” di Calatrava si è discusso a lungo, non solo per le avveniristiche soluzioni progettuali di cui è testimonianza, ma anche per le difficoltà sorte in seguito alla denuncia relativa alla “inaccessibilità” della struttura.
L’opera presenta infatti il problema della inaccessibilità alle persone con difficoltà motorie. La questione è venuta a galla solo successivamente all’approvazione dell’idea progettuale. Di qui la denuncia da parte delle associazioni legate alla realtà dei disabili, nonché dei progettisti che hanno duramente criticato la scelta dell’architetto spagnolo di tralasciare il problema proprio in fase di progettazione.
Nel 2003 l’amministrazione comunale di Venezia e lo stesso Calatrava invitavano le associazioni a presentare proposte di accessibilità da poter applicare al progetto originario del nuovo ponte. L’anno successivo si rendeva nota la notizia della risoluzione: un’ovovia nascosta ai piedi del ponte all’interno di una botola che, aperta a richiesta, lascia salire la cabina che accoglie al suo interno la persona disabile. La botola viene quindi sollevata da un braccio e agganciata ad un carrello scorrevole sistemato nella parte esterna del ponte. Concluso l’attraversamento, le operazioni si ripetono partendo dall'altra sponda per consentire il percorso al contrario. In tal maniera il ponte diventa accessibile conservando al tempo stesso l’estetica progettata in principio.
Se i ponti tradizionali, per questioni di stabilità, presentano un restringimento al centro, la struttura progettata dal noto architetto spagnolo presenta alle due estremità un’ampiezza di tre metri che aumenta man mano che si prosegue verso il centro dove raggiunge i nove metri di larghezza.
“È stato così immaginato – spiega il responsabile del progetto esecutivo Salvatore Vento – perché i visitatori possano fermarsi al centro ed ammirare il panorama senza ostacolare il cammino degli altri”. “La forma – continua Salvatore Vento – è una simbiosi tra architettura e scultura”.
Un enorme arco trasparente lungo 94 metri e largo dai 6 ai 9 metri, per un peso complessivo di 470 tonnellate. La struttura è in acciaio, i corrimano in bronzo, le alzate in marmo d’Istria e gli scalini in vetro infrangibile. Si tratta del quarto ponte sul Canal Grande dopo quello di Rialto (1588), dell’Accademia (1932) e degli Scalzi (1934).
“Sarà una passerella di luce”, commenta l’autore del progetto. Grazie a forti luci fluorescenti, che partiranno delle ringhiere in bronzo e in cascata taglieranno il parapetto di vetro fino ad arrivare alla parte bassa, di notte risalterà tutta la bellezza del ponte”. “Altre luci, incastonate nel pavimento, illumineranno i gradini, di vetro e pietra naturale di Istria, creando un vero e proprio percorso luminoso che sarà ancora più evidente durante la notte”.
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