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03/12/2004 – Dopo il Whitney Museum di New York, ancora una nota galleria d’arte per Renzo Piano: il Gardenr Museum di Boston.
Dopo una selezione durata un anno, l’architetto italiano è stato scelto come progettista per il nuovo edificio del museo che amplierà gli spazi espostivi e sposterà i servizi di accoglienza per i visitatori attualmente disponibili nella sede storica.
A comunicarlo ufficialmente è stato lo scorso 29 novembre lo staff dell’Isabella Stewart Gardner Museum, entusiasta di aver scelto un architetto “in grado di capire esattamente il difficile rapporto tra la struttura originaria ed il nuovo spazio”.
Il progetto prevede un ampliamento degli spazi espositivi pari al triplo rispetto a quelli attuali, lo spostamento dei servizi di ristorazione e degli uffici amministrativi al di fuori dell’attuale sede nota alla collettività come il “Palace”, e la realizzazione di un nuovo ingresso principale, più ampio rispetto a quello attuale.
Integrazione dell’atmosfera originaria del museo - creata nel 1903 dalla signora Gardner, che aveva curato personalmente l’allestimento degli spazi espositivi - con l’intervento di ammodernamento. Questa la clausola principale per l’importante intervento. Obiettivo delicato, se si considera che il museo è rimasto intatto sin dalla sua apertura 101 anni fa. Ma necessario per poter realizzare le numerose iniziative del museo, che oggi dispone di spazi oramai insufficienti.
Nel corso di questo mese Piano si recherà a Boston per iniziare ad elaborare il progetto per la nuova struttura, il cui costo è stato stimato provvisoriamente di 60 milioni di dollari.
Queste le parole che appaiono nel comunicato diffuso dall’Isabella Stewart Gardner Museum: “Lo storico museo merita un architetto in grado di realizzare un luogo “poetico” in cui sia preservata l’intimità del visitatore con l’arte. Le opere di Renzo Piano evocano sensazioni forti quali sgomento ed ispirazione. Egli sarà in grado di trasmettere nel progetto la profonda sensibilità contemporanea, senza alterare la storica collezione”.
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