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Why Look at Animals? A Case for the Rights of Non-Human Lives |
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EMST | NATIONAL MUSEUM OF CONTEMPORARY ART ATHENS, dal 15/05/2025 al 07/01/2026
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Ad Atene, presso l'ΕΜΣΤ | Il Museo Nazionale d'Arte Contemporanea, si inaugura la mostra Why Look at Animals? A Case for the Rights of Non-Human Lives che porta in scena per la prima volta una esplorazione etica e filosofica del complesso e spesso contraddittorio rapporto uomo-animale, immaginando nuove forme di relazione interspecie.
Curata dalla direttrice artistica di ΕΜΣΤ, Katerina Gregos, la mostra si ispira al saggio scritto nel 1980 da John Berger, Why Look at Animals?, il quale rifletteva sulle condizioni animali e sull'imperativo morale di ripensare il nostro rapporto con loro.
Distribuite su sette piani del museo, le opere di oltre 60 artisti da tutto il mondo mettono in luce la vita, i diritti, il benessere e la sensibilità degli animali. Gli artisti affrontano questioni ecologiche ed etiche urgenti intorno a temi come l'intelligenza animale, lo specismo, l'interconnessione ecologica, lo sfruttamento animale e la divisione uomo-animale nel contesto della modernità.
Tra gli artisti ci sono: Ang Siew Ching (Singapore), Art Orienté Objet (Marion Laval-Jeantet & Benoit Mangin, Francia), Sammy Baloji (Repubblica democratica del Congo), Elisabetta Benassi (Italia), John Berger (UK), Rossella Biscotti (Italia), Kasper Bosmans (Belgio), Xavi Bou (Spagna), Nabil Boutros (Egitto), David Brooks (USA), Cheng Xinhao (Cina), David Claerbout (Belgio), Marcus Coates (UK), Sue Coe (UK/US), Denicolai & Provoost (Italia/Belgio), Mike Dibb & Chris Rawlence (con John Berger) (UK), Mark Dion (USA), Radha D'Souza (India), Jakup Ferri (Montenegro), Alexandros Georgiou (Grecia), Igor Grubic (Croazia), Laura Gustafsson e Terike Haapoja (Finlandia), Joseph Havel (USA), Lynn Hershman Leeson (USA), Annika Kahrs (Germania), Menelaos Karamaghiolis (Grecia), Anne Marie Maes (Belgio), Britta Marakatt-Labba (Svezia), Nikos Markou (Grecia), Angelos Merges (Grecia), Wesley Meuris (Belgio), Tiziana Pers (Italia), Paris Petrides (Grecia), Janis Rafa (Grecia), Minna Rainio e Mark Roberts (Finlandia), Marta Roberti (Italia), Mostafa Saifi Rahmouni (Marocco), Lin May Saeed (Iraq/Germania), Panos Sklavenitis (Grecia), Jonas Staal (Paesi Bassi), Daniel Steegmann Mangrané (Spagna), Oussama Tabti (Algeria), Emma Talbot (UK), Nikos Tranos (Grecia), Maria Tsagkari (Grecia), Dimitris Tsoumplekas (Grecia), Maarten Vanden Eynde (Belgio), Euripides Vavouris (Grecia), Kostis Velonis (Grecia) e Driant Zeneli (Albania).
Why Look at Animals? ci invita a considerare l'animale non come "altro", ma come un essere con una voce propria, capace di astuzia, gioco, socializzazione e trasformazione, secondo la filosofia avanzata da figure come Peter Singer, Martha Nussbaum e Tom Regan.
Esplorando l'estraneità tra uomo e animale, la mostra si concentra sulle vite e le esperienze di creature non umane, espone i meccanismi di sfruttamento dell'abuso sistemico e cerca di rendere visibile l'invisibile, per generare conversazioni sull'etica del modo in cui gli animali vengono trattati.
Non solo evidenzia la loro tragica situazione, ma anche le loro capacità uniche, sostenendo il riconoscimento della sensibilità e dei diritti degli animali, che stanno lentamente avanzando ma troppo lentamente. Infine, sottolinea l'urgenza ecologica di ripensare il nostro rapporto con gli animali, in quanto la loro protezione è vitale per la nostra biosfera condivisa e il benessere planetario.
La mostra inizia al piano interrato del museo, dove l'attenzione si concentra sui fenomeni profondamente interconnessi del colonialismo, dell'industrialismo e del "progresso" tecnologico, che hanno portato alla prima distruzione su larga scala degli habitat e allo sfruttamento violento degli animali.
Salendo lungo il percorso museale, i visitatori incontreranno opere che esaminano lo stato attuale delle cose: come gli animali vivono e sopravvivono negli ambienti urbani, esempi di attivismo animale e nuove forme di conoscenza animale, tra gli altri temi.
Infine, al quarto piano del museo, la mostra cambia tono; qui si intersecano poetica, ecofemminismo, animismo, gioco, creatività animale e umorismo. Gli animali rivendicano la loro dignità e siamo spinti a immaginare un mondo futuro in cui ci saranno una coesistenza e una collaborazione interspecie più armoniose. I progressi negli studi sugli animali continuano a dimostrare che sempre più specie di animali non umani possiedono intelligenza e sensibilità; che provano piacere, dolore, afflizione e paura.
Why Look at Animals? A Case for the Rights of Non-Human Lives serve da fulcro di una serie di mostre personali, progetti, installazioni pubbliche, proiezioni ed eventi pubblici che favoriscono un dialogo su scala museale riguardante le questioni etiche, ecologiche e politiche relative alla giustizia e ai diritti degli animali. |
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Contatti |
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Martedì-domenica, 11.00-18.00
Tel. +30 211 1019055 e +30 211 1019073
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Link |
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www.emst.gr/en/exhibitions-en/why-look-at-animals |
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