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Micrographia - Redesign for Biodiversity
mostra  PARK HUB @PARK ASSOCIATI, VIA BENVENUTO GAROFALO 31, dal 16/04/2024 al 21/04/2024
Micrographia fa riferimento all'omonimo libro di Robert Hooke, pubblicato nel 1665, divenuto storicamente rilevante per essere stata la prima pubblicazione a contenere illustrazioni di insetti e piante visti al microscopio. Per la prima volta la conoscenza, e quindi l'attenzione nei confronti di questi piccoli organismi, ha catturato l'attenzione dell'uomo da una prospettiva scientifica. Da allora, la scienza ha compiuto notevoli progressi tecnologici che hanno migliorato la qualità della vita umana: la popolazione mondiale è cresciuta e le città si sono espanse. Mentre gli esseri umani si sono adattati a questi cambiamenti, gli altri organismi che abitavano gli stessi ecosistemi sono stati costretti ad abbandonare o ad adattarsi a questi ambienti in evoluzione per poter sopravvivere.
 
All'interno di un ecosistema, gli organismi e i fattori inorganici sono destinati a cambiare costantemente, senza che vi sia una predominanza di un singolo elemento. La prevalenza di uno rispetto a un altro può alterare relazioni tra gli organismi e l'ambiente fisico all'interno dei sistemi ecologici. Gli ambienti urbani e le città - come Milano - possono essere considerati ecosistemi a tutti gli effetti. Caratterizzati da temperature elevate, vegetazione rada, inquinamento e habitat frammentati come strade ed edifici, manifestano varie criticità per le specie che li abitano.
 
Sfide ambientali richiedono urgentemente un diverso atteggiamento nei confronti della progettazione. Le città possono diventare punti di partenza fondamentali per la tutela della biodiversità, persino un rifugio per gli insetti impollinatori provenienti dalle vicine aree rurali e agricole. È per questo motivo che lo Studio Johanna Seelemann pone una sfida affascinante: come possiamo progettare prodotti urbani che siano benefici al di là della loro applicazione umana e che possano servire più specie contemporaneamente? Il libro di Hooke funge da metafora per la mostra Micrographia, un’indagine sperimentale che suggerisce un approccio ampio e approfondito al design del prodotto, finalizzato alla costruzione di un ambiente di vita accessibile al maggior numero possibile di forme di vita.
 
 
Il progetto
Questa esplorazione, volta ad indagare la biodiversità urbana di Milano, è nata dall’urgenza della designer di ridefinire il concetto di “design inclusivo” da una prospettiva non solo antropocentrica, per ridisegnare i prodotti e le città del futuro con una maggiore consapevolezza degli attuali cambiamenti ambientali. In linea con questo approccio progettuale, Park Associati ha promosso e curato il progetto.
 
Se l'obiettivo è promuovere una nuova idea di inclusività, com'è possibile raggiungerlo? La ricerca e il supporto scientifico di Vivaio Bicocca e di Gustavo Gandini sono state fondamentali per prendere decisioni ponderate nel processo di progettazione finalizzato alla creazione di ambienti urbani che possano essere co-utilizzati da piante, animali, uomini e altri organismi. La sintesi di questa nuova coesione trova la sua espressione formale nei prodotti, dove la perfezione di un’estetica industriale si confronta con la crudezza dei materiali minerali. Il risultato è stato possibile grazie alla collaborazione con Ricehouse, Arche3d e Primat.
 
Percorso espositivo
Accogliendo lo spettatore all'ingresso, il foyer funge da preludio simbolico alla mostra. Un lungo tavolo, ricoperto da illustrazioni e scritti raccolti nel corso del progetto, collega senza soluzione di continuità l'ingresso allo spazio espositivo, fungendo da ponte che invita e guida il visitatore verso possibili futuri scenari. Bombe di semi a forma di Panettone sono posizionati sopra questi documenti, riflettendo l’apparato teoretico della mostra in due modi diversi: da un lato, come fermacarte, si pongono sul tavolo come portatori di un'idea di trasformazione urbana; dall'altro, come vere e proprie bombe di semi, si attivano come insieme di conoscenze che può essere diffuso in tutta la città. Ispirate a gesti radicali di giardinaggio in aree trascurate, bombe di semi in miniatura sono collocate in tutta la mostra - pronte per essere raccolte dagli spettatori - diventano una soluzione tangibile volta ad aumentare la quantità di spazi inclusivi per varie specie animali che vivono nel territorio milanese. I dissuasori a forma di Panettone di Enzo Mari, simbolo del design urbano milanese, vengono trasformati in un materiale naturale come la terra battuta per sollecitare una riprogettazione delle nostre infrastrutture.
 
Al di là del tavolo, l’attenzione si sposta: uno sguardo sul paradigma di un nuovo paesaggio urbano. Le ricerche in corso sugli insetti impollinatori urbani evidenziano l’importanza delle città come luoghi per la conservazione della biodiversità. Liberamente posizionati all'interno della stanza principale, i rivestimenti di facciata Habitat, pur mantenendo la loro funzione convenzionale, incorporano cavità specifiche che forniscono spazi di nidificazione per uccelli e insetti. A differenza delle strutture convenzionali, che possono mettere in pericolo gli uccelli causando incidenti mortali - come le collisioni con le facciate in vetro - Habitat dà attivamente la priorità al benessere della fauna selvatica, integrando spazi sicuri nel suo design.
 
Al centro della stanza - un ambiente semi-arido - si percepisce una terra fertile: una serie di vasi in terracotta sono disposti in cerchio. Ispirati a un antico metodo low-tech utilizzato per l'irrigazione, i vasi Oase sono un'offerta alle piante urbane, proponendo un intervento volto a migliorare le condizioni della vegetazione negli spazi urbani. Il design di questo progetto indaga la competizione tra piante e veicoli, dando vita a un'estetica che richiama i serbatoi delle automobili: le stesse forme e gli stessi materiali possono essere utilizzati sia per le piante che per gli esseri umani. Riempiti d'acqua e interrati vicino a una pianta, grazie alla porosità del loro materiale, gli elementi chiari possono distribuire gradualmente l'acqua alle radici della pianta. La versione scura dallo stesso design è invece stata cotta ad alta temperatura, in modo che possa essere utilizzata come un vaso tradizionale. L'irrigazione dei vasi in argilla è un primo approccio per fornire acqua vitale alle piante e per sostenere l'inverdimento delle zone più aride, contrastando inoltre il surriscaldamento del suolo.
 
Panettone seed bombs
Le bombe di semi a forma di Panettone ricordano i Green Guerrillas - un gruppo di giardinieri guerriglieri che, nei primi anni '70, lanciavano "semi-aiuti verdi" oltre le recinzioni dei lotti sfitti. Nate come strumento di disobbedienza civile, le bombe di semi sono diventate lo strumento preferito nelle proteste pacifiche per sensibilizzare i comuni sull'urgenza di rinverdire le aree cittadine.
Le bombe di semi sono realizzate con diversi tipi di argilla colorata originari del Nord Italia in collaborazione con Primat, che si impegna attivamente nella raccolta e nella sperimentazione di diverse argille locali da utilizzare in opere di restauro e architettura.
Le bombe di semi Panettone contengono anche semi di specie vegetali comunemente presenti nella zona di Milano, che saranno utili agli insetti impollinatori. Il mix di semi è composto da: Trifoglio rosso (Trifolium pratense), Pungitopo (Lotus corniculatus), Ontano annuale (Lunaria annua), Fiordaliso (Centaurea cyanus), Cefalofiore viola (Echinacea purpurea), Malva comune (Malva sylvestris), Finocchio selvatico (Foeniculum vulgare), Papavero comune (Papaver roheas), Borragine (Borago officinalis), Salvia dei prati (Salvia pratensis) e Ortica rigida (Stachys recta). Queste specie appartengono a famiglie diverse e quindi hanno morfologie floreali, proprietà chimiche del nettare e del polline e periodi di fioritura differenti. Per questi motivi, un mix di queste specie vegetali favorisce diverse specie di impollinatori.
 
Habitat Façade  
Il nome degli elementi di facciata deriva dal termine latino Habitat, che significa “abita, vive” e, per estensione, la casa o l'ambiente naturale di un animale, una pianta o un altro organismo. Gli ausili artificiali per la nidificazione sono utili laddove non esistono cavità naturali per mancanza di alberi o perché non ci sono nicchie riproduttive adatte sugli edifici. Attualmente, questi elementi offrono due tipi di design: uno su misura per vari uccelli, l'altro per insetti come le api solitarie.
La facciata ventilata Habitat (VHF) è realizzata con un geopolimero di nuova realizzazione, sviluppato da Ricehouse e stampato 3D con il supporto di Arche3d. Questo materiale è costituito da lolla di riso combinata con polvere di vetro riciclata, che lo rende adatto all'uso esterno, pur mantenendo una composizione naturale. Ricehouse ha collaborato attivamente con il territorio del Nord Italia per iniziare a puntare sull'economia circolare, mentre Arche3d ha promosso una tecnologia innovativa volta a offrire la possibilità di progettare e realizzare nuovi prodotti in modo innovativo e sostenibile.
 
Oase Vases
Il nome dei vasi allude all'oasi, dal greco antico ?ασις óasis “luogo abitato”, una terra fertile in un ambiente desertico o semidesertico. Nel corso dei decenni le infrastrutture urbane hanno reso sempre più difficili le condizioni di vita delle piante nelle città. Oase propone un adattamento di un'antica soluzione low-tech che esiste da migliaia di anni e che ancora oggi aiuta le comunità delle regioni più aride del mondo a coltivare i terreni agricoli durante i periodi secchi dell'anno. Descritto 2000 anni fa nei testi cinesi e utilizzato dai Romani, questo metodo di irrigazione sotterranea elimina le perdite d'acqua dovute all'evaporazione superficiale e all'infiltrazione nel terreno, oltre che migliorare la conservazione dell'acqua fino al 70% rispetto ai tradizionali metodi di irrigazione superficiale.
I vasi, modellati a mano e prodotti tramite stampi, sono realizzati dallo Studio Johanna Seelemann utilizzando una particolare argilla che viene cotta a due diverse temperature per ottenere le diverse funzioni.
 
Sulla Biodiversità Urbana di Vivaio Bicocca
L’ambiente urbano rappresenta una sfida per la fauna selvatica a causa di molteplici fattori di disturbo antropico, tra i quali l'inquinamento e la limitata disponibilità di habitat. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva trasformazione nella percezione delle città e gli scienziati stanno iniziando a considerarle sempre più come un habitat in grado di sostenere la biodiversità. Alcune specie, infatti, sono in grado di adattarsi con successo agli ambienti urbani, anche grazie a caratteristiche ambientali favorevoli come temperature più elevate durante l'anno o la costante disponibilità di risorse alimentari. È importante tuttavia riconoscere che l'urbanizzazione può avere conseguenze negative nel lungo periodo, riducendo il benessere delle popolazioni selvatiche e causando un impoverimento degli ecosistemi. Per questo, i ricercatori stanno lavorando per comprendere come rendere gli habitat urbani più accoglienti per la fauna selvatica. Affinché le città siano progettate per promuovere la biodiversità e il benessere della fauna selvatica, è essenziale una stretta collaborazione tra scienziati naturalisti, architetti e designer al fine di tradurre le conoscenze scientifiche in azioni concrete. Queste azioni includono la progettazione e la creazione di adeguati habitat di nidificazione e foraggiamento, la cui carenza rappresenta un ostacolo per molte specie in contesti urbani. Dal momento che la biodiversità sostiene il benessere umano tramite la fornitura di una moltitudine di servizi ecosistemici, le città future dovranno essere progettate prestando particolare attenzione alla biodiversità su cui fanno affidamento.
 
Micrographia di Robert Hooke
Il libro fu pubblicato nel gennaio 1665 dalla Royal Society di Londra, che promuoveva la ricerca scientifica nel Regno Unito. Divenne subito il primo best-seller scientifico, suscitando un vasto interesse pubblico per la nuova scienza della microscopia.
La chiave del suo successo risiede nelle sue rivoluzionarie descrizioni di piante e insetti, uno sforzo pionieristico per l'epoca. In particolare, i contributi scientifici dell'autore includono resoconti dettagliati di un occhio di mosca e di una cellula vegetale, segnando il primo uso del termine biologico "cellula". È interessante notare che Hooke esaminò anche vari oggetti di origine umana, come il bordo frastagliato di un rasoio affilato e la punta di un ago, che appariva smussata al microscopio. Si potrebbe sostenere che la sua intenzione fosse quella di contrapporre le creazioni imperfette dell'umanità alla perfezione della natura.
 
Mostra curata da: Park Associati – Costanza Nizzi
Studio Johanna Seelemann: Gigi Totaro, Marc Goldbach, Lara Erdmann, Laurin Böhm
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parkassociati.com/en/micrographia-milano-design-week-2024
Allegati
 Micrographia_Comunicato stampa


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