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MI CHIAMO CITTA’ edizione 2012
Programma televisivo settimanale di RAINEWS sulla riqualificazione delle città
   , dal 09/08/2012 al 09/10/2012
Otto puntate per svelare e approfondire i lati nascosti delle maggiori città italiane. Osservarne le trasformazioni e apprenderne le magagne. Roma, Milano, Torino, Napoli e Genova al centro di un’inchiesta che, attraverso le testimonianze di urbanisti, architetti, costruttori e naturalmente abitanti, vuole offrire una fotografia delle tendenze in atto nei nostri centri urbani. Visualizzare le buone pratiche e condannare gli errori e le negligenze. Senza privarsi di uno sguardo d’insieme, costruito grazie agli esperti sulla base delle innovazioni che si affermano nelle discipline del governo del territorio e della rigenerazione urbana, a partire dalle strategie di contenimento del consumo di suolo e dalla nuova filosofia delle “smart city”. Questo è “Mi chiamo città”.

La città è sempre di più l’habitat naturale dell’uomo contemporaneo.  Più della metà della popolazione mondiale vive nelle città. Nelle città si produce la stragrande maggioranza degli oltre 500 chili di rifiuti solidi (annui e procapite) del nostro Paese. Nelle città si concentra il traffico, che in Italia è sbilanciato dal lato privato: 70 per cento contro il 30 di chi usa i mezzi pubblici o va in bicicletta. Le città sono i fulcri dei sistemi economici nazionali e da sempre al centro dell’azione dei governi. Il “piano città” appena messo a punto dal governo Monti ne è l’ultimo esempio: è stretta la connessione fra il buon andamento dell’economia di un Paese e la vitalità dei suoi maggiori centri urbani. 

Come stanno quelli italiani? E’ questa la domanda a cui “Mi chiamo città” vuole rispondere andando sul campo a scoprire i casi concreti. Roma, innanzitutto, a cui  il programma dedica quattro puntate scoprendo una città annebbiata, che ha perso stabilità dal centro storico al suo margine estremo, quello delle periferie nate intorno ai centri commerciali negli ultimi vent’anni. Una città incapace di proteggere gli investimenti fatti da cittadini e imprenditori, lenta e impacciata nel trovare soluzioni collettive alle spinte che arrivano dai singoli e dai comitati di quartiere. Ecco dunque il quartiere di Pietralata, pronto per essere riqualificato grazie a un piano che però giace in Comune da anni. O quello di Corviale, che non riesce – benché i fondi siano disponibili – a spendere 23 milioni per il recupero di uno degli edifici simbolo delle periferie romane.  Poi Torino, città simbolo e crocevia della contemporaneità, perché ha dovuto affrontare il passaggio da città della Fiat, “one company town”, a metropoli dei servizi e della cultura (si prepara il completamento di una delle reti museali più importanti d’Europa con il nuovo Museo Egizio), cimentandosi con la riqualificazione di molte aree produttive abbandonate. Si scopre l’importanza di un evento come i giochi olimpici invernali per consolidare un recupero urbano iniziato già negli anni Novanta del secolo scorso. E ancora Napoli con l’ambizioso progetto che riguarda la sua zona orientale, “Naplest”, che rilancia la sfida con un campus universitario e una collaborazione pubblico/privato per riqualificare una zona fatta di suoli inquinati ed emergenza sociale, e Genova, che scommette e investe per diventare una “smart city”.

Rimane il filo rosso che lega le esperienze delle diverse metropoli, costrette a confrontarsi con problemi e cambiamenti che in buona misura sono comuni: la pressione a cui sono sottoposti i centri storici, da un lato riempiti dai city users legati all’intrattenimento serale, dall’altro abbandonati dai residenti; il mercato immobiliare che spesso produce costi insostenibili per gli aspiranti proprietari e gli inquilini; l’emergenza casa collegata a una domanda che cambia rapidamente, strutturandosi sempre di più in nuclei familiari ridotti, di uno o due componenti.


Tema generale del programma
La riqualificazione delle città: una sfida per tutti. Come tenere insieme recupero, consumo del suolo, qualità del progetto e sviluppo.

Le puntate
Durata:18’

Messa in onda: programma settimanale di RAINEWS. In onda dal 9 agosto alle 23:30, tutti i giovedì per otto settimane con repliche nei fine settimana.

I temi delle singole puntate

1. Uso del suolo, recupero della città. Qualità, prezzi,  offerta, bisogni non soddisfatti nel mercato immobiliare in Italia
Quali sono gli effetti sull’ambiente della dispersione insediativa e le politiche per il contenimento del consumo del suolo? Come ne risente il mercato delle abitazioni, negli ultimi mesi in crollo verticale? Come stanno cambiando i modelli abitativi in conseguenza della crisi e dei rivolgimenti dell’organizzazione sociale, dell’assetto demografico e dell’uso del territorio? Il piano città ha rilanciato il concetto di riqualificazione dei quartieri degradati. Come è fatta una buona riqualificazione?
Interviste al presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Federico Oliva e ad Andrea Arcidiacono (Centro di ricerca sul consumo di suolo Inu/Legambiente) con particolare attenzione ai cambiamenti in corso a Milano; all’urbanista Saverio Miccoli sui rapporti tra pianificazione e prezzi delle abitazioni; al presidente del Cresme (Centro ricerche economiche sociologiche e di mercato) Lorenzo Bellicini sui costi e sulla genesi dell’invenduto e sui riflessi sul mercato immobiliare; all’urbanista Michele Talia sulla partnership pubblico – privato e sulla pianificazione strategica; al docente di economia urbana Roberto Camagni sul valore dei progetti per la città e sullo scambio equo.

2. Le smart cities
Infrastrutture fisiche, infrastrutture intellettuali e capitale creativo dovranno essere messi in rete e collaborare per dare prosperità alle comunità urbane, tutelare l’ambiente, la società e creare un habitat competitivo in grado di accogliere e includere istanze provenienti da differenti progetti di vita. E’ quello che si propongono le città intelligenti, la nuova frontiera del vivere urbano, oggi ai primi esperimenti con qualche città pilota anche in Italia. Come  si diventa una “smart city”, aspirazioni e difficoltà italiane. I bandi europei e italiani. Interviste all’urbanista Pietro Garau, già membro della commissione Onu sull’abitare, sul coordinamento europeo e le tendenze a livello mondiale; al presidente dell’Inu Federico Oliva; sul caso Genova, a Federico Garaventa dell’Ance Genova.

3. Napoli
Quali sono i piani e i progetti per rispondere al fabbisogno di residenze (la quota di proprietari di case a Napoli si attesta al 52% contro il 72% della media nazionale con punte in alcune regioni all'80%); come saranno messi in una rete smart gli sforzi che la città sta affrontando per una mobilità che non logori il territorio ma anzi costituisca uno strumento per lo sviluppo,  partendo dal grande nodo di Piazza Garibaldi, dal completamento della rete di metropolitana che con la metro d’arte sta dando alla città  un numero di chilometri su ferro per abitante assimilabile alle grandi metropoli europee.  Quali sono oggi gli esperimenti per mettere in rete progetti (il caso di NaplEST) e pianificare un recupero delle aree periferiche introducendo  mixité, eccellenze (ospedali, porto turistico, università…) producendo un habitat capace di competere con le grandi città internazionali grazie a parchi, aree per il tempo libero, per lo sport, servizi per le famiglie, con l’obiettivo di rendere economicamente e socialmente produttive anche le grandi aree demaniali dismesse. La relazione di Napoli con il suo territorio nella prospettiva della creazione delle città metropolitana. Inoltre, Napoli è pronta a diventare una Smart City? Intervista all’architetto Mario Cucinella.

4. Torino
Torino è forse la città italiana che più di ogni altra ha affrontato trasformazioni radicali nel riassetto del proprio territorio e della società che lo abita toccando, alla sua scala,  molti dei temi oggi in gioco a livello europeo e mondiale: mobilità, recupero del patrimonio abitativo, riuso di aree industriali, progettazione contemporanea, paesaggio e aree periurbane. Quali sono i risultati che si sono stabilizzati sul territorio all’indomani delle grandi trasformazioni nate anche dalla preparazione delle Olimpiadi invernali del 2006, ma iniziate già nel corso degli anni Novanta del secolo scorso: i casi dell’Area Nord, della Barriera di Milano e del centro storico. Come si sta trasformando la società torinese e quali sono le istanze con le quali sollecita la trasformazione della città.  Chi sono gli attori delle trasformazioni, quali sono gli esperimenti e le difficoltà che la città incontra cercando di tenere insieme domanda e offerta nel mercato immobiliare, nei servizi.  Qual è il bisogno di casa oggi a Torino? Le risposte pubbliche? L’invenduto?
Quali sono i quartieri che stanno affrontando maggiori difficoltà  o maggiori trasformazioni e come queste si riflettono sulla forma urbana e architettonica. Una delle maggiori difficoltà da parte delle amministrazioni oggi, non potendo intervenire direttamente con denaro pubblico, è quella di dominare i processi di trasformazione. Qual è la situazione a Torino? C’è un’idea di città? Interviste al sindaco Piero Fassino e a Sergio Chiamparino, presidente della Compagnia di San Paolo e già sindaco; a Ilda Curti, assessore all’Urbanistica e a Carlo Olmo, direttore dell’Urban center; a Eleni Vassilika, direttrice della Fondazione Museo Egizio,  all’urbanista Carlo Alberto Barbieri e a Luigi Morello, Marco Demarie e Piero Gastaldo,  rispettivamente responsabile Politiche sociali, responsabile Settore studi e segretario generale della Compagnia di San Paolo.

5. Roma: Centro Storico
La città italiana è sempre stata considerata il modello più alto di sistema urbano che consentiva, grazie ai suoi luoghi di scambio e d’incontro, la vita collettiva e la nascita di una comunità che condivideva idee, progetti e uno stesso destino. Roma, in parte nella realtà e in parte in un immaginario universalmente condiviso,  era il modello più complesso e allo stesso tempo compiuto. Qual è la realtà oggi? Per quale società sono stati realizzati luoghi d’incontro e di scambio, o sono stati modificati quelli esistenti come nel caso di piazza San Silvestro? Come stanno insieme nelle aspettative dei romani centri commerciali e nuove piazze urbane del centro come quella nata dalla sistemazione di Piazza San Silvestro? Gli spazi pubblici servono ancora a permettere il cementarsi di una comunità oltre ad essere il luogo di rappresentanza di una città?
Il ruolo del turismo per il centro: opportunità o circo di un immaginario estinto? Ma soprattutto conviene a una città rivelare l’equivoco e dire ai turisti che al mondo di relazioni “locali” nei rioni ad esempio si è sostituita la vita tragicamente generica del turismo di massa ? Interviste al presidente dell’Ordine degli architetti di Roma Amedeo Schiattarella e all’urbanista Domenico Cecchini; all’architetto Paolo Portoghesi sulla riqualificazione di piazza San Silvestro. 

6. Roma: i nuovi luoghi nati dall’ultimo piano regolatore
Come si fa un piano. A che punto sono i  grandi interventi sui quali la città sta investendo o dichiara di voler investire? Quali sono piccole proposte di architettura che, partendo dal basso, potrebbero modificare micro aree urbane? E inoltre stazioni, strade, aeroporti - tutti i luoghi di scambio divenuti negli ultimi vent’anni non più aree di passaggio ma della vita quotidiana - che ruolo stanno assumendo nella capitale? Come oggi la città appartiene ad un sistema di vasi comunicanti non soltanto con l’area, più o meno vasta, che la circonda ma con la rete delle città europee che attraggono o disperdono cittadini in virtù della loro “sostenibilità” interna, dal mercato immobiliare ai servizi. Interviste all’architetto Ettore Pellegrini, a Ivano Caradonna (presidente del V municipio di Roma), all’urbanista Daniel Modigliani, al presidente dell’Ater (Azienda territoriale edilizia residenziale) Bruno Prestagiovanni.

7. Roma: L’area metropolitana
Uno dei temi più complessi delle città contemporanee che include aspetti di diversa natura: l’aumento dei prezzi del mercato immobiliare, immigrazione, sicurezza, l’uso della campagna periurbana, la mobilità, la dismissione di edifici industriali. Cosa sta accadendo nell’area metropolitana di Roma, come nasce e quali sono le aspettative e i progetti per il futuro, nella prospettiva dell’istituzione dell’area metropolitana.  Interviste all’urbanista Daniel Modigliani e a Giuseppe Roma (direttore della Fondazione Censis).

8. Roma: La casa
Come sono oggi le abitazioni che accolgono i cittadini di Roma o chi vive anche transitoriamente nella città? Quali sono i modelli che dominano il panorama urbano della capitale e quanto questi sono competitivi rispetto ad altre città europee?
Oggi la competitività dei grandi centri urbani - in declino il marketing che si concentra su comunicazione e grandi interventi delle media-star dell’architettura internazionale -  si gioca essenzialmente sulla qualità della vita: tempo libero, mobilità, spazio per la vita collettiva e privata ma anche mercato del lavoro. Molte città stanno sperimentando nuove formule di condivisione di spazi pubblici e privati, di coabitazione, di luoghi di lavoro e soprattutto di recuperi “leggeri” e provvisori. Quali sono oggi le proposte per Roma. Interviste a Teodoro Buontempo, assessore regionale alle Politiche per la casa, a Mauro Martini, responsabile Laboratorio territoriale Corviale, al direttore dell’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) Stefania Graziosi, al presidente del Cresme Lorenzo Bellicini e al sociologo Carlo Donolo sulla struttura della società romana.
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Andrea Scarchilli – Addetto stampa – [email protected] – cell. 3296310585
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