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Renzo Piano presenta il progetto per l'Auditorium Musicale di Bologna
Un grande Stradivari dall'acustica eccellente
Autore: rossella calabrese
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28/04/2011 – “Un grande Stradivari, per avere un’acustica di altissima qualità": con queste parole Renzo Piano ha presentato il progetto per il futuro Auditorium Musicale di Bologna, destinato a sorgere nella centralissima area della "Manifattura delle Arti", a pochi passi da altri prestigiosi contenitori culturali bolognesi come il MAMbo ( Museo d’arte Moderna), la Cineteca Comunale, il Cineforum, la sede del DMS  (Dipartimento Musica e Spettacolo del DAMS), laboratori e sale prove, il Centro Culturale "La Salara" ed il Centro Culturale G. Costa.
 
La grande sala, progettata per accogliere 1800 spettatori, sarà caratterizzata da una forma circolare e i posti a sedere saranno disposti attorno all’orchestra: tale disposizione, spiegano dallo studio, “ha a che fare con la qualità del  suono perché  tutti  stanno ad una distanza omogenea dall’orchestra e quindi stanno  ‘addosso’ al suono instaurando un rapporto più fisico con la musica. Ciò permette inoltre agli spettatori di vedersi in faccia, e non nella nuca come avviene in una sala tradizionale. Si crea così, durante l’ascolto della musica,  un senso di appartenenza e di circolarità emotiva che aumenta anche psicologicamente la partecipazione degli spettatori”.
 
Raggiungibile in dieci minuti a piedi dalla Stazione Ferroviaria e servito da un parcheggio interrato con 500 posteggi, l’Auditorium è inteso come presenza rigeneratrice di una parte di città, quella della ‘Manifattura delle Arti’ che, a detta dello Studio, “nonostante sia stata oggetto in questi ultimi anni di consistenti interventi di recupero, e nonostante le numerose attività culturali presenti al suo interno siano già fortemente attrattive, ancora fatica a diventare ‘sistema’ e ad esprimere appieno la sua potenziale attrattiva”. Al fine di creare nuove connessioni tra questi ambiti l’intervento progettato da Renzo Piano  introduce soluzioni che ne arricchiscano la geografia. Tra queste: la trasformazione del Giardino del Cavaticcio in una nuova piazza vegetale, cui è possibile accedere attraverso molteplici percorsi e che funge da ingresso all’Auditorium; la riqualificazione del Parco XI Settembre con la piantumazione di nuove alberature per “mitigare” la presenza del massiccio fronte edilizio che si affaccia sul parco e l’inserimento di un’area adibita a Vivaio; la costruzione di una Scuola di Musica all’interno del Parco XI Settembre, in posizione frontale rispetto all’Auditorium per creare un presidio dell’area verde con nuovi flussi ed utenze positive e la pedonalizzazione dell’intera area per innalzare la qualità ambientale dell’intero Campus.
 
“L’Auditorium è il ‘focus’ di questo progetto di rigenerazione urbana, una sorta di grande magnete in grado di attrarre e generare attività, incontri, scambi. Esso trasformerà  il Giardino del Cavaticcio un luogo di incontro su cui si affacciano tutte le attività culturali che lo circondano” dichiarano i progettisti.   
  
Il Progetto

L’area su cui sorge l’Auditorium ha una sua intrinseca drammaticità che risente della sua antica origine legata alla presenza dell’antico Porto e del Canale del Cavaticco che, fin dal XIV secolo, ha costituito la  forza motrice di quello che per secoli è stato  un vero e proprio distretto produttivo. E’ un’area priva di un tessuto urbano omogeneo, che si è nel tempo configurata attraverso una giustapposizione di ‘pezzi’ edilizi che si fronteggiamo con caratteri forti ed autonomi: il MAMbo (ex Forno del Pane), la Cineteca (ex Macello), la Salara.Il progetto interpreta questa drammaticità aggiungendo un altro pezzo a quelli già esistenti. Un pezzo che vuole sfuggire dal codice dell’architettura: l’Auditorium infatti non è stato disegnato come un edificio riconoscibile in quanto tale, ma piuttosto come una sorta di ‘meteorite buono’ che, atterrando dall’alto, si posa nell’unico spazio ancora libero all’interno dell’area.
 
Si entra all’Auditorium da una piccola piazza posizionata sotto l’edificio nel centro del Giardino del Cavaticcio che  diventerà permeabile e accessibile da più punti; la piccola piazza, su cui si affacciano il foyer e la zona ristoro, è predisposta, sempre sotto l’edificio, per eventi, incontri, momenti di relax e ristoro all’aperto.   
 
Un percorso interrato permetterà di raggiungere l’Auditorium direttamente dal parcheggio interrato.L’edificio sarà rivestito in legno così come la sala, per motivi acustici, sarà totalmente realizzata in legno. L’Auditorium sorge accanto all’antica Palazzina Magnani, su un’area parzialmente liberata dalla demolizione dell’ Ex Cinema Embassy.
 
Il recupero della settecentesca Palazzina Magnani rappresenta un’importante riacquisizione alla città di un luogo storico ancora poco noto ma pur tuttavia ricco di suggestioni materiali   La Palazzina Magnani, che è collegata all’Auditorium attraverso un percorso interrato e un percorso aereo , ospiterà le attività legate alla presenza e al lavoro degli artisti: i camerini e gli spazi per lo studio della musica.
 
Le soluzioni progettuali individuate in questo Studio di Fattibilità, sono state sviluppate con la favorevole  partecipazione dell’attuale Amministrazione Comunale nella persona del Commissario, concretamente coadiuvato dall’Area Urbanistica, Ambiente e Mobilità e dal Settore Pianificazione Urbanistica Programmi Urbani Complessi del Comune.Le soluzioni inerenti ai caratteri storici dell’area e, in particolare, i criteri di recupero della Palazzina Magnani, sono stati preliminarmente vagliati con la supervisione della Soprintendenza ai beni Architettonici e Monumentali

  Scheda progetto: AUDITORIUM DELLE ARTI
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