Foto Nick Dearden
26/09/2025 - Sulle colline di Los Altos Hills, in California, lo studio WOJR firma la House of Horns, una residenza-scultura che nasce dal recupero poetico delle fondamenta abbandonate di una casa mai completata. Il progetto, completato dopo sette anni, rilegge il concetto di abitare come esperienza sensoriale e paesaggistica.
L’intervento parte da un gesto potente: ripristinare la topografia originaria della collina, reinterrando il livello inferiore della casa incompiuta. Questo atto fondativo genera due ambienti architettonici distinti.
Sopra, un unico grande spazio per cucinare, mangiare e vivere, avvolto da una copertura a volte ellittiche rovesciate che si aprono verso l’esterno attraverso una serie di lucernari e finestre a nastro, ognuna orientata secondo un proprio ritmo. Al centro, un camino monumentale in marmo Danby del Vermont, pensato come una scultura funzionale, diventa fulcro dello spazio comune.
Sotto, una sequenza di camere intime e raccolte, tra cui un bagno scolpito attorno a una colonna ovoidale in pietra, si apre su cortili ipogei, creando connessioni filtrate con il paesaggio.
Una casa come strumento paesaggistico
Il nome House of Horns non è una metafora decorativa, ma un dispositivo concettuale: come strumenti musicali, gli elementi della casa sono accordati per catturare i cicli della luce, delle stagioni, della nebbia e della vegetazione del paesaggio della Bay Area.
Anche il paesaggio è stato ripensato con sensibilità: l’area esterna è tornata a uno stato selvatico con specie autoctone a basso consumo idrico, tra cui querce, arbusti e graminacee. La texture vegetale varia nel corso dell’anno, estendendo l’esperienza architettonica nel tempo e nello spazio.
Tra rudere e scultura, un’architettura che trascende la casa
Più che un’abitazione tradizionale, la House of Horns è una macchina sensibile per abitare il paesaggio, un'opera che fonde architettura, scultura e topografia. Rifiutando l’idea di tabula rasa, WOJR sceglie di costruire sopra l’esistente, trasformando un fallimento edilizio in un gesto di rigenerazione creativa.
L’intero progetto è pensato come una composizione orchestrata di pieni, vuoti, luce e materia. Un ambiente meditativo che reinventa l’archetipo della casa americana attraverso un linguaggio architettonico preciso, minimale, ma carico di potenza evocativa.
|