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Metz: il Centre Pompidou di Shigeru Ban e Jean de Gastines
L’impatto sul contesto sarà simile al Centre Pompidou di Parigi
Autore: cecilia di marzo
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17/06/2010 - Il nuovo Centre Pompidou a Metz, capoluogo della regione della Lorena (Francia), inaugurato di recente, è stato progettato dall’architetto giapponese Shigeru Ban in collaborazione con il collega francese Jean de Gastines.
Il suo impatto sul circostante quartiere Amphithéâtre è simile a quello ottenuto negli anni ‘70 dal Centre Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers sulla zona Beaubourg di Parigi.
 
Il Centro scrive un nuovo capitolo nella millenaria storia urbana e architettonica della città di Metz rappresentando una sfida formidabile. Fungerà da forza trainante del rinnovamento urbano di un'area di 50 ettari, un tempo occupata da una stazione ferroviaria di trasporto merci e, nell’antichità, da un anfiteatro gallo-romano per 25.000 persone.
 
Con una superficie totale di 10.700 mq - 5.000 dei quali sono interamente dedicati all’esposizione - il Centre Pompidou-Metz assume la forma di una grande struttura modulare che si dispiega intorno a una cuspide centrale alta 77 metri in riferimento al 1977, anno di apertura del Centre Pompidou di Parigi.
 
Tre gallerie rettangolari lunghe 80 metri, posizionate sulla Grande Nef, uno spazio unico in Europa con una parete espositiva di 18 metri di altezza, ospitano le esposizioni temporanee. Il Centro dispone, inoltre, di un teatro per le arti sceniche da 196 posti e un auditorium da 144 posti a sedere per proiezioni cinematografiche e conferenze.
 
Al bookshop, alla caffetteria-ristorante con due ampie terrazze e al centro di documentazione si può avere libero accesso dal Forum, spazio ampio e ventilato naturalmente, che si apre sulla piazza e sui giardini antistanti e che completa l'offerta del Centro.
 
Per la struttura di copertura in legno ci sono voluti dieci mesi per la preparazione e quattro per l’installazione della maglia lignea, che comprende 18 km di travi in legno lamellare, il 95% delle quali realizzata in abete austriaco o svizzero e la restante parte in faggio e larice.
 
Ogni singola trave è un pezzo unico realizzato con le macchine a controllo numerico. Ciò ha permesso sia la produzione di curve multi-direzionali sia le perforazioni per l'assemblaggio finale (nodi, perni e tiranti). Tutta la geometria è stata progettata utilizzando software di modellazione. Gli architetti Shigeru Ban e Jean de Gastines hanno scelto il legno perché si tratta di un materiale inesauribile e facilmente riciclabile. La struttura del tetto è stata assemblata seco0ndo un innovativo sistema che prevede l’intreccio a esagono di sei travi.
 
Un anello di metallo, a una altezza di 37 metri, sostiene l’estesa e ondulata copertura del Centre Pompidou-Metz. La sezione conica culmina nella cuspide a 77 metri dal suolo. Gli 8.000 mq di membrana tessile a rivestimento della struttura lignea è stata prodotta dalla società giapponese Taiyo e installata dalla filiale tedesca Taiyo Europa. La membrana impermeabile, realizzata in fibra di vetro e Teflon (PTFE), ricopre l'intero edificio e protegge la struttura da pioggia, sole e vento. La membrana è traslucida, lasciando così che il 15% della luce la attraversi, rivelando la struttura esagonale del tetto di notte  quando l'edificio è illuminato dall'interno.
 
Il progetto di Shigeru Ban e Jean de Gastines tiene conto di una serie di problemi ambientali. In linea con la tendenza attuale verso un’architettura “verde”, il Comune di Metz ha chiesto che il nuovo edificio fosse conforme alla propria politica di sviluppo sostenibile, proseguendo in tal modo una lunga tradizione locale di spazi verdi e aree pedonali. I materiali da costruzione così come la ventilazione, l'illuminazione ei sistemi di trattamento delle acque sono stati scelti seguendo criteri di efficienza energetica per realizzare un edificio a basso consumo.
 
Sito ufficiale del Centre Pompidou-Metz

 

  Scheda progetto: Centre Pompidou-Metz
Vedi Scheda Progetto
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Didier Boy de la Tour
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Didier Boy de la Tour
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