06/08/2009 - L’inaugurazione del Teatro Comunale Luigi Russolo di Portogruaro, avvenuta il 14 maggio scorso, ha rappresentato «l’avverarsi di un sogno che la comunità attendeva da decenni. Portogruaro, infatti, non possedeva un teatro comunale da una cinquantina d’anni e in una città ricca di arte, storia e cultura la realizzazione del Teatro cittadino è il compimento di un progetto ambizioso, di un servizio di cui gode l’intero territorio: un importante spazio che arricchisce la vita culturale e prosegue l’attività teatrale e musicale che ha visto la realizzazione di consolidate stagioni in città».
Per dar vita a questo progetto il Comune di Portogruaro ha acquisito dalla Diocesi di Concordia Pordenone l’immobile denominato “Silvio Pellico” al fine di dotare la città di un nuovo teatro. L’edificio, realizzato agli inizi del 1900, era di proprietà della Curia di Pordenone e si presentava dopo i lavori di ristrutturazione degli anni ’50, in uno stato di abbandono sia all’interno sia in facciata. L’assetto era stato concepito per le proiezioni cinematografiche e non possedeva i requisiti e gli spazi necessari per lo svolgimento di attività teatrali.
La sfida dello Studio Amati Architetti, partendo dall’idea originaria del progetto Preliminare redatto dall’Area Lavori Pubblici, è stata quella di calare all’interno della struttura edilizia esistente un nuovo organismo in grado di assolvere tutte le moderne funzioni richieste dallo spettacolo. Tutto ciò svuotando, consolidando, integrando e implementando il complesso originario. Come si evince osservando l’involucro esterno infatti, al nucleo originario del teatro, che ospita la sala, si affianca il nuovo volume della torre scenica, la macchina che, grazie alle sue caratteristiche funzionali e tecniche, consente al teatro rinnovato di mandare in scena qualunque tipo di spettacolo, dal concerto al balletto, dalla prosa alla lirica, dal cinema alla conferenza. Proprio per ottimizzare al massimo le potenzialità del complesso, particolare attenzione è stata posta in fase di progettazione a due aspetti funzionali. Il primo aspetto riguarda l’assetto della platea e della galleria.
Un attento studio ha consentito infatti di configurare questi spazi in modo da permettere una buona visibilità ed un buon ascolto in qualunque punto della sala, compatibilmente con i problemi legati alla altimetria del corpo di fabbrica, estremamente condizionata dalla presenza della falda acquifera superficiale e dalla presenza delle fondazioni esistenti. Il secondo aspetto ha interessato invece la conformazione della nuova torre scenica che, realizzata ex novo al posto del vecchio palcoscenico, è stata concepita come una vera e propria macchina teatrale, per conformazione, dimensioni e dotazioni. Le dimensioni del palcoscenico e del boccascena, la presenza della fossa dell’orchestra, le dotazioni degli spazi per gli artisti, le attrezzature previste rendono questo organismo il vero cuore pulsante del complesso. Il linguaggio architettonico utilizzato, soprattutto all’esterno, denuncia chiaramente le funzioni che vi si svolgono, rendendo subito evidente al cittadino l’immagine della sua rinnovata vitalità. Mentre all’esterno si prediligono materiali tradizionali (pietra, intonaco, vetro) utilizzati però in chiave moderna, all’interno della sala il legno fa da padrone, con differenti finiture e modalità di posa per generare un involucro acusticamente adatto alle funzioni che vi si svolgono.
Altro importante aspetto che in fase di progettazione ha richiesto approfondimenti è stato il problema legato agli spazi per il pubblico. Gli ambienti esistenti, seppure ottimizzati, non consentono infatti una dotazione di spazi di relazione compatibile con la capienza della sala. Si è cercato quindi di inserire, seppure con dimensioni minime, tutte le funzioni indispensabili negli ambienti a disposizione (biglietteria, guardaroba, bar, servizi igienici) lasciando però al foyer un ambiente che diventa bene utilizzabile solo in continuità con il cortile coperto della scuola di musica limitrofa. In questo modo il pubblico può transitare e sostare, prima, dopo e durante gli eventi in programmazione, in spazi confortevoli e altamente rappresentativi. Infatti la presenza della antica magnolia all’interno del cortile, dalla quale si è fortemente voluta la conservazione e la integrazione nella struttura edilizia, rappresenta un segno della storia della città e del teatro stesso. In fase di progettazione esecutiva infine, l’attenzione dei progettisti si è concentrata, oltre che nella definizione puntuale delle soluzioni architettoniche scelte in fase di progetto definitivo, anche nella integrazione delle altre progettazioni specialistiche, quali quella delle strutture e quella degli impianti, nell’organismo architettonico così concepito. Naturalmente ogni scelta è stata effettuata rispettando le normative vigenti in termini di sicurezza, di superamento delle barriere architettoniche (il teatro è infatti completamente accessibile), di ambiente.
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