06/04/2009 – È stato presentato il mese scorso al MIPIM di Cannes Capsule of Life, un complesso polifunzionale destinato a sorgere nell’ex area industriale della città di Ivanovo, capitale dell’omonima regione russa. Commissionato dal costruttore russo SU-155, il progetto porta la firma dello studio italo - russo KamiNEXst, Custo Mantrici Radtsig architects.
Si tratta di un intervento di recupero che prevede il restauro di un’ex fabbrica tessile costruita a fine Ottocento e l’inserimento di un nuovo corpo, in una innovativa operazione di recupero storico con innesto di architettura bioclimatica e multimediale. Il nuovo complesso ospiterà attività commerciali, di intrattenimento e di ristorazione.
“L’idea di progetto – spiegano gli architetti – muove dall’analisi preliminare dell’architettura industriale preesistente; il rapporto tra i vuoti ed i pieni, la volumetria da demolire e quella da ricostruire, le suggestioni degli interstizi tra i corpi dell’edificio stesso. È da questi dati di partenza che si ricerca la strada di intervento. Gli edifici storici sono tenuti in considerazione come artificio, volumi puri, memoria storica di un recente passato”.
L’intento principale è stato intervenire “rompendo la rigidità formale e concettuale delle architetture tradizionali con l’inserimento tra di esse di un altro tipo di architettura, in netta contrapposizione con l’esistente”.
Di qui l’inserimento di un nuovo corpo che, come un organismo vivente, “si appoggia e si sedimenta tra i due blocchi preesistenti, cresce e si sviluppa, seguendo le leggi naturali della vita nel rispetto degli elementi naturali ed ambientali specifici, presenti nel contesto in cui opera. Una capsula di vita; un organismo biologico che racchiude in sé il potere della vita”.
Particolare attenzione al restauro conservativo dell’archeologia industriale, ma anche simbiosi con una architettura più fluida, dinamica, morfologicamente instabile. Ed è proprio questa tensione irrisolta tra differenti geometrie che ne amplifica la percezione degli aspetti estetici del linguaggio architettonico.
La lettura dell’idea di progetto ha inizio dalla main entrance verso la piazza di distribuzione interna. La morfogenesi, nella parte centrale dell’edificio di collegamento con gli edifici principali, sottolinea infatti il manifestarsi di una implosione che assolve poi alla funzione di ristorante verso l’interno, e di mediabulding verso l’esterno, con un sistema di doppia pelle.
Neon retrostanti ad una superficie in pannelli di plexiglas traslucido, gestiti da un software, permettono di creare un info screen interattivo con la città e con gli eventi all interno dello spazio polifunzionale.
Il nuovo “organismo” è concepito come una struttura in legno lamellare che si interpone come una ragnatela tra un edificio e l’altro.
La copertura è concepita come un gioco di falde con una doppia esposizione sud-nord, rispettivamente realizzate in vetro e acciaio, e suddivise in 12 moduli trasversali all’asse principale dell’edificio. I 12 moduli composti dalla doppia falda sono tra loro sfalsati secondo i due assi x e y secondo i valori che permettono alla parte vetrata di seguire il diagramma solare annuale della città di Ivanovo. In questo modo la porzione di copertura vetrata, esposta a est - sud – ovest secondo il percorso solare, è in grado di ricevere il massimo apporto sia in termini di illuminazione naturale (daylighting) che in termini di radiazione solare diretta (apporto termico).
La piazza, intesa come la porzione di spazio compresa tra i due edifici mantenuti e ristrutturati, diventa il punto centrale del progetto. Concettualmente rappresenta la piazza intesa come moderna “AGORA’”, centro di scambio e di commercio dell’antica Grecia; niente altro che un contemporaneo centro commerciale, nodo nevralgico della città, dove si concentrano attività e funzioni economiche e sociali.
La piazza è sollevata da terra, rialzata al piano nobile, in modo da poter fruire delle migliori condizioni di luce e calore. Tale sollevamento permette di ricavare altri spazi nella porzione sottostante. Cinema, negozi, bowling, supermercati, ed altre attività vivono e convivono con la piazza vera e propria, costituendone quasi degli organi interni, ricchi di molteplici funzioni al suo servizio. Gli spazi di collegamento verticali, scale/scale mobili e ascensori, sono posizionati alle estremità della piazza e uniti tra di loro con dei ballatoi che si affacciano verso l’interno, ponti sospesi ne definiscono i collegamenti orizzontali.
L’apertura del cantiere è attesa entro il 2009.
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