23/01/2009 – In costruzione dagli ultimi mesi del 2003, il
nuovo Museo dell’Acropoli di Atene firmato dal noto architetto franco-svizzero
Bernard Tschumi è quasi ultimato. L’inaugurazione ufficiale è attesa per la prossima primavera.
Destinato a sorgere ai piedi dell’Acropoli, il New Acropolis Museum ha rappresentato per il progettista una non facile sfida. La particolare vicinanza all’Acropoli (soli 300 metri di distanza dal Partenone), la relazione con la città nuova, nonché il delicato problema degli scavi archeologici, hanno implicato una grande responsabilità in ogni singola scelta progettuale. “Tali premesse – spiega l’autore del progetto – ci hanno indirizzati verso un progetto semplice, ispirato alla chiarezza concettuale e matematica appartenente all’antica Grecia”.
“Caratterizzato da uno sviluppo prevalentemente orizzontale e dalla massima semplicità, il museo è stato deliberatamente concepito come un volume non-monumentale”.
La struttura si articola in tre elementi: una base, un volume centrale ed uno superiore. La geometria del nuovo museo asseconda gli scavi archeologici sottostanti e l’orientamento del volume più alto rispetto al Partenone.
All’interno del basamento - sospeso sugli scavi archeologici e sostenuto da 100 pilastri di cemento – trovano spazio l’atrio principale, spazi per esposizioni temporanee, un auditorium e aree di servizio.
Una rampa vetrata, che consente lo sguardo sugli scavi sottostanti, conduce alle gallerie espositive del volume centrale, uno spazio a doppia altezza (10 metri), in pianta trapezoidale, sostenuto da imponenti colonne.
Il volume più alto, completamente vetrato, ospita la galleria rettangolare del Partenone. Tale spazio risulta traslato di 23 gradi rispetto alla porzione di edificio sottostante, direttamente orientato verso l’Acropoli. Qui la luce si rivela grande regista del museo. La trasparenza del vetro consente infatti l’illuminazione naturale dell’area, nonché una incredibile e suggestiva vista sulla vicina Acropoli. “L’utilizzo di vari tipi di vetro e di lucernari schermati – assicurano dallo studio Bernard Tschumi Architects – consente l’ingresso di luce naturale e al contempo la protezione della galleria dal calore e dalla eccessiva esposizione ai raggi solari”.