07/08/2008 - Termineranno nel 2011 i lavori di realizzazione del complesso residenziale progettato da KK Architetti Associati nel lotto all'interno di un Masterplan di Bolles+Wilson a Perugia.
Il progetto interpreta le linee espresse dal piano di recupero di Bolles+Wilson attraverso una lettura del contesto e più in generale dell'architettura della città , rifiutando un approccio pittoresco o vernacolare. In particolare il progeto allude alle scenografie urbane della città storica esprimendole in un linguaggio contemporaneo che cerca un dialogo con essa.
Il lotto di intervento si configura come nodo tra la città e la nuova urbanizzazione, come testa del nuovo quartiere, ma il ruolo che il progetto gli riconosce, così come per primo il P.A.R., è quello di “luogo di frontiera”, dove può avvenire la contaminazione tipologica tra i blocchi isolati della città consolidata confinanti ad ovest e i corpi liberi nelle forme e incernierati tra loro dei lotti previsti nel P.A.R. più ad est. Per ovviare alla creazione di una cortina invalicabile e fuori scala a livello morfologico si è preferito esaltare la singolarità e la “frammentazione” dei corpi.
In linea con il P.A.R. sono state privilegiate forme libere, lasciando inalterato il numero dei blocchi proposti, ispirandosi alla creazione di visuali e tagli visivi sempre diversi e alla successione di spazi tipica dei centri storici. Nel P.A.R. non si tenta di normare un'improbabile integrazione tra il nuovo e i caratteri tipici di Perugia; questo permette di definire il proprio rapporto con l'intorno in modo più critico e con un dialogo più fecondo tra espressioni contemporanee e preesistenze storiche. Pertanto la Perugia che si interpreta nel nuovo gruppo di edifici non appartiene all'iconografia del vedutismo fotografico, ma bensì all'essenza della città e delle sue architetture spogliate di qualsiasi decoro.
Il progetto cerca una relazione stretta con i caratteri architettonici e morfologici del contesto, in particolare con le vicine mura della città , individuando nella massività e nella verticalità gli elementi emergenti del paesaggio perugino. Semplici volumi massivi svuotati del necessario con finestre a sviluppo prevalentemente verticale intercalate a penetrazioni scultoree che conferiscono plasticità all'insieme, alleggerendo la stratificazione orizzontale dei piani, avulsa dal linguaggio medievale.
La ricerca della migliore esposizione solare, indotta dalla disposizione ravvicinata dei blocchi a causa delle dimensioni ridotte e della conformazione orografica del sito, nonché della volumetria edificabile, e il rapporto con gli affacci panoramici sull’intorno, provocheranno i “movimenti di contorsione” delle pareti ventilate dei fabbricati, conferendo dinamicità e fascino al complesso. Queste movimentazioni, permetteranno di limitare le ombre portate sugli edifici e la ricerca della luce naturale anche sui fronti nord, dove i corpi paiono “alzare la testa” per rivolgere lo sguardo al cielo
Gli affacci saranno differenziati per ricercare la migliore esposizione e per dialogare razionalmente con i diversi linguaggi architettonici presenti; la distinzione sarà sottolineata dal trattamento delle bucature e dal rapporto pieni-vuoti. La scelta compositiva rende possibile la massima flessibilità , poiché anche variando dimensioni e posizione delle bucature non si altera il risultato finale.
La sostenibilità ambientale sarà la principale chiave di lettura del progetto, dalla sua immagine fino ai suoi contenuti più nascosti. Obiettivo sarà dare forma a fabbricati a basso consumo energetico, puntando a raggiungere un “comfort naturale” attraverso lo sfruttamento dei benefici del clima, dei materiali, delle tecnologie costruttive, della forma e dell'esposizione degli edifici, superando la logica di un impianto di riscaldamento e condizionamento tradizionali. I vantaggi sono numerosi, sia per il bassissimo impatto ambientale, con la riduzione degli elementi inquinanti e il contenimento dei consumi energetici, sia economici, permettendo costi di gestione ridotti ed una ulteriore valorizzazione commerciale del prodotto. Gli edifici, “modellati” dal vento, dalla pioggia e dal sole, perdono la sembianza di “scatola” e assumono forme che ottimizzano le energie disponibili, nella direzione di un'integrazione tra architettura e natura. In particolare l'idea principale è stata quella di dare continuità sugli edifici all'area verde pregiata posta sul fronte sud; la corte interna, in parte condominiale e in parte riservata alle pertinenze dei piani terra, diviene la base di partenza di un giardino a livelli sovrapposti già descritto in precedenza, contribuendo alla creazione di un “microclima protetto”.
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