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28/02/2008 - “La copertura color oro evoca il Palazzo Imperiale [in passato denominato Città Proibita, quando l’accesso era vietato al popolo], mentre le singolari sfumature dal rosso all’arancio e al giallo degli interni sono ispirate alla iconografia della tradizione cinese”. Si tratta del nuovo terminale dell’aeroporto di Pechino firmato dall’architetto britannico Norman Foster. Progettata e completata in soli 4 anni, la struttura sarà ufficialmente inaugurata venerdì 29 febbraio.
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“Tra i più grandi complessi aeroportuali del mondo – spiegano dallo studio Foster & Partners – il nuovo terminale di Pechino assicurerà ai viaggiatori una esperienza senza confronti, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche in termini di confort ed efficienza organizzativa, nonché di sostenibilità ambientale”.
La nuova struttura occupa una superficie complessiva di 1,3 milioni di metri quadrati. Si prevede, a partire dal 2020, un transito di 50 milioni di passeggeri all’anno.
La combinazione di 3 volumi – T3A, T3B e T3C – disegna un diagramma simmetrico che si apre a ventaglio in corrispondenza di ciascuna estremità per accogliere partenze e arrivi di T3A e T3B. Il satellite T3C occupa il centro del diagramma.
Nonostante la distanza tra le estremità nord e sud della struttura sia di 3 chilometri e 250 metri, il collegamento visivo fra i tre elementi è assicurato da linee fortemente marcate. Ampi lucernari installati sulla curvilinea copertura unica rossa consentono l’illuminazione naturale degli spazi interni insieme ad una costante vista sul cielo.
L’asse centrale è marcato da una serie di colonne rosse che prosegue lungo il perimetro esterno dell’edificio evocando i tradizionali templi cinesi.
Gli spazi interni sono caratterizzati da 16 tonalità differenti di colore, dal rosso dell’ingresso al T3A alle sfumature dell’arancio, sino al giallo che contraddistingue l’uscita del T3B. Le stesse sfumature sono inoltre proposte, da nord a sud, sul soffitto delle sale arrivi e partenze al fine di rendere ancora più forte la percezione dell’andamento curvilineo della copertura.
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