Nell'allestimento Matter of Vision si susseguono le lampade e i vasi di Arnaldo Pomodoro, Peter Marino e Mimmo Paladino: qui l’immaginazione non è il punto di partenza, ma il punto d’arrivo — conquistato attraverso perseveranza, visione e un’artigianalità impeccabile.

Il progetto indaga l’attimo fuggevole in cui l’intuizione si cristallizza — prendendo forma lentamente attraverso anni di ricerca, sperimentazione e maestria tecnica. Alcune idee richiedono decenni prima di poter essere pienamente realizzate. È il caso di Stele I di Arnaldo Pomodoro: un’opera a lungo ritenuta impossibile da produrre per la sua straordinaria complessità, finalmente portata alla luce grazie all’inarrivabile competenza della fornace VENINI.

Con un percorso affine, le creazioni di Peter Marino emergono da un’indagine continua su una pluralità di tecniche — dal pulegoso ai Ritagli, dall’incalmo alle più intricate stratificazioni materiche. È un cammino fatto di prove, scoperte e calibrature minuziose, interamente dedicato a raggiungere la perfetta sintesi tra luce, volume e intensità espressiva.

Ispirate alle colonne delle antiche civiltà, le lampade Venini disegnate da Arnaldo Pomodoro si ergono come totem contemporanei, simboli di equilibrio e bellezza. Offrono un dialogo tra solidità e leggerezza, tra il rigore del bronzo e l’eterea luminosità del vetro, raccontando una storia di memoria, innovazione e ricerca formale. Su una superficie vitrea e luminosa, Pomodoro immagina i complessi segni scultorei che caratterizzano le sue celebri opere in bronzo, reinterpretandoli in chiave contemporanea.

Le lampade da terra Cactus raggiungono un equilibrio perfetto tra solidità e leggerezza, ispirandosi alla forza e alla poesia della natura. La base, scolpita in marmo Zimbabwe Black, conferisce all’opera una presenza scultorea, mentre la struttura in vetro si apre verso la trasparenza e la vitalità della luce. Gli elementi in cristallo sono realizzati con la tecnica pulegoso, che imprigiona bolle d’aria nel vetro generando un effetto visivo unico, e si combinano con moduli in vetro soffiato liscio e decorazioni in stile Ritagli — tecnica sviluppata da Fulvio Bianconi negli anni ’80.

Le lampade On the Rocks incarnano l’inconfondibile dialogo tra rigore e sensualità tipico del linguaggio di Peter Marino. Un solido cubo in marmo Zimbabwe Black costituisce la base, conferendo alla composizione una presenza monolitica. Sopra di esso si innalzano moduli in cristallo — ispirati alla purezza sfaccettata dei cubetti di ghiaccio e realizzati con la tecnica pulegoso — in un brillante contrappunto luminoso. Minuscole bolle d’aria, volutamente imprigionate nel vetro, generano un bagliore atmosferico e materico, insieme grezzo e raffinato. Il dialogo tra marmo e vetro riflette l’approccio architettonico di Marino: forza e vibrazione, peso e leggerezza. 

Accanto alle collezioni Art Light, Peter Marino disegna per VENINI una serie di vasi cilindrici coronati da un piatto scultoreo, uniti in fornace tramite la tecnica dell’incalmo. Interamente realizzati a mano, combinano la purezza del cristallo con la profondità del vetro colorato — inclusa una versione arricchita da delicati strati di foglia oro che si espandono progressivamente sotto la maestria del soffiatore. La collezione è declinata in tre dimensioni, ciascuna esprimendo un diverso equilibrio di proporzioni e presenza.

Vasi Alchemici è una collezione in edizione limitata di cinque vasi scultorei concepiti da Mimmo Paladino per VENINI. La serie reinterpreta la collezione in bronzo Vasi Alchemici del 1994 — oggetti di trasformazione, memoria e ritualità, eco della tradizione alchemica antica. In questa nuova versione per VENINI, l’artista traduce tali temi nel vetro muranese: quattro vasi realizzati in vetro nero profondo e un raro esemplare in vetro lattimo, ciascuno caratterizzato da una propria presenza cromatica e materica. Ogni vaso è definito da tre figure scultoree, modellate singolarmente e poi fuse al corpo del manufatto in fornace tramite la tecnica dell’incalmo. Questo processo complesso crea un’unità assoluta tra forma e simbolo, richiamando l’idea alchemica di fusione e trasformazione. 

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