Foto Hugo Tirso DomĂnguez
23/10/2025 - “Alcune case non si progettano, si ricordano”. Così nasce Casa Tao, progettata da HW Studio per una famiglia di quattro persone, nella città messicana di Morelia, lungo la costa pacifica. Un'architettura che non insegue l'immagine, ma uno stile di vita: un modo lento, consapevole e silenzioso di abitare.
Il senso dell'ombra
Il progetto parte da un'intuizione legata all'infanzia di Gustavo, committente e primo abitante della casa: cresciuto in una modesta abitazione rurale, ha imparato a considerare l'ombra non come assenza di luce, ma come rifugio e condizione emotiva. Un luogo dove il tempo rallenta, dove la calma può esistere.
Lo studio, ispirandosi anche agli scritti di Tanizaki (In Praise of Shadows), ha scelto di lavorare per sottrazione, costruendo un'architettura che protegge, racchiude, suggerisce.
Geometrie essenziali e sguardi obliqui
In un quartiere privo di scorci significativi, la casa si orienta verso una piccola piazza alberata, ma lo fa per via indiretta: evitando vetrate esposte al sole, privilegia relazioni oblique che lasciano entrare vento e fragranze marine senza esporsi al calore.
Il livello base ospita le camere da letto, il garage e le aree di servizio. Sopra, un volume leggero e a doppia altezza ospita le aree comuni. Così la vita sociale si eleva rispetto alla strada, si apre verso le chiome degli alberi e si avvolge in una brezza salmastra.
Intimità e materia
Le camere si organizzano attorno a un patio, in uno spazio raccolto e arioso. Una parete curva accoglie l'ingresso come un gesto morbido, mentre un albero, come un ikebana, segna il punto d'arrivo. La casa non guarda il quartiere, ma si volge all'interno: è introversa ma non chiusa, in dialogo costante con cielo, ombra, respiro.
La materialità è sensoriale: il bianco abbaglia, il cemento assorbe la luce con delicatezza. Non rimbalza, ma si posa. Ogni superficie invita alla quiete, ogni ombra diventa una forma di gratitudine.
Casa Tao è un'architettura che si ritrae per lasciare spazio alla vita. Ogni ambiente invita a restare, non a transitare; ogni dettaglio suggerisce una forma di ascolto. In essa, abitare diventa un modo per fermarsi, respirare, osservare.
Una casa pensata non per apparire, ma per essere abitata con profondità.
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