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12/09/2025 - È stata inaugurata ieri a Napoli la nuova stazione della metropolitana Monte Sant’Angelo, progettata dall’artista anglo-indiano Anish Kapoor.
Il progetto, avviato nel 2003 come parte di un ampio programma di rigenerazione urbana e culturale, si colloca nel quartiere Traiano e prende forma dopo oltre vent’anni di sviluppo.
Una soglia scultorea tra superficie e profondità
Come in molte opere di Kapoor, la nuova stazione sfuma il confine tra arte e infrastruttura. La sua architettura evoca un corpo poroso e pulsante, capace di fondere funzionalità e mito. I due ingressi principali – quello dell’università e quello di via Traiano – incarnano in forma opposta e complementare il tema dell’accesso al sottosuolo.
L’ingresso universitario, realizzato in acciaio corten, emerge dalla terra con un gesto grezzo e archetipico: una sorta di portale verso l’inferno, o di discesa verso l’inconscio urbano.

Anish Kapoor, Monte Sant'Angelo Station. Naples, Italy. Photographs by Amedeo Benestante. © Anish Kappor. All rights reserved, DACS / SIAE, 2023
Al contrario, l’ingresso di Traiano si presenta come un tubo liscio e levigato che svetta verso l’alto, invertendo il movimento. Insieme, i due volumi restituiscono una riflessione spaziale e simbolica sul dentro e il fuori, il visibile e l’occulto, l’ascesa e la caduta.

Anish Kapoor, Monte Sant'Angelo Station. Naples, Italy. Photographs by Amedeo Benestante. © Anish Kappor. All rights reserved, DACS / SIAE, 2023
Un corpo urbano dove arte e infrastruttura coincidono
All’interno, Kapoor ha collaborato con Jan Kaplický e Amanda Levete dello studio Future Systems per mantenere l’aspetto grezzo e primordiale dei tunnel, rafforzando la continuità tra scultura e spazio architettonico.
L’intera stazione diventa così un organismo continuo, dove ogni elemento – luce, materia, movimento – partecipa a una narrazione unitaria e immersiva.
Tre sono i nuclei concettuali che attraversano l’opera: il corpo, il vuoto, l’oggetto mitologico. Temi ricorrenti nella pratica di Kapoor, qui trasformati in architettura abitabile. L’artista stesso ha dichiarato: “Nella città del Vesuvio e dell’ingresso dantesco all’Inferno, mi sembrava essenziale affrontare il significato profondo dell’andare sottoterra”.
Con Monte Sant’Angelo, Kapoor aggiunge un nuovo capitolo alle Stazioni dell’Arte di Napoli, confermando il potenziale dell’arte pubblica come dispositivo spaziale, culturale e simbolico.
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