21/08/2025 - Dopo la prima collaborazione nel quartiere turistico di JBR, a Dubai, il brand Dopamine sceglie ancora lo studio di Amsterdam KIDZ per il suo secondo club dedicato al gaming, questa volta nel più residenziale distretto di JVC. Un cambio di scenario che ha aperto a nuove possibilità progettuali: se il primo intervento ruotava attorno a una complessa struttura metallica sospesa in uno spazio irregolare, qui la sfida è stata opposta — trasformare un ambiente semplice e lineare in un mondo stratificato e immersivo.
Il nuovo Dopamine JVC riprende il linguaggio visivo già tracciato nel primo locale, ma lo rielabora in chiave più intensa e scura. La palette cromatica si fa più profonda, abbandonando i toni beige per lasciare spazio a un arancio terracotta deciso, che ritorna nei dettagli chiave dell’interior.
Il percorso inizia dalla reception scultorea, un elemento dinamico che guida i flussi e libera superficie per il vero protagonista dello spazio: il gioco. La presenza materica è amplificata da una serie di iperforme a soffitto, realizzate con blocchi in terracotta che integrano luci nascoste. Questi filamenti luminosi si srotolano nello spazio come stringhe digitali, creano rumore visivo, scompongono la percezione e rimandano a un paesaggio virtuale.
Oltre alla valenza scenografica, questi elementi svolgono anche funzioni tecniche, come l'integrazione del sistema di aspirazione nella zona bar, perfettamente mimetizzato nella composizione generale.
Il club è articolato in cinque zone dedicate al gaming: dalla comfort zone ampia e condivisa, alla premium room più raccolta, dove una lampada sospesa riprende il linguaggio delle forme a soffitto. Il boot camp, pensato per il gioco in squadra, si distingue per una cupola arancione sospesa sotto un soffitto a specchio, che crea l’illusione di una sfera luminosa fluttuante. Tutti gli spazi sono separati da partizioni in vetro, per mantenere il senso di continuità visiva.
Le PlayStation zone sono definite da linee al neon e da una griglia arancione sospesa, mentre le porte motorizzate che conducono ai servizi e ad alcune aree secondarie si aprono con un semplice pulsante, evocando un gesto da interfaccia utente e amplificando la sensazione di essere dentro un videogioco.
La materia resta protagonista anche nelle superfici: lastre in pietra naturale iraniana, tagliate su misura, rivestono banconi, pareti e postazioni, restituendo la forza autentica di un materiale grezzo e potente, senza artifici.
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