Dieci anni, oltre venti progetti, una sola visione: trasformare l’artigianato in linguaggio contemporaneo. Oggi questa visione si rinnova con 3 nuovi arredi: la libreria Plomis, la sedia Hillary e il tappeto Dune
11/07/2025 - Dieci anni, oltre venti progetti, una sola visione: trasformare l’artigianato in linguaggio contemporaneo. Quella tra Ghidini1961 e Richard Hutten è un’intesa profonda, fondata su fiducia, intuizione e scambio reciproco. Una relazione creativa che, dal 2015, ha dato vita a una costellazione di oggetti capaci di attraversare il tempo: per forma, per spirito, per materia. Una "visione" che si rinnova con tre nuovi arredi Ghidini1961 firmati Richard Hutten: la libreria Plomis, la sedia Hillary, il tappeto Dune.
Hutten, figura chiave del design olandese e cofondatore del collettivo Droog, ha portato nel catalogo Ghidini1961 la sua cifra distintiva: il gioco come metodo, l’ironia come linguaggio, l’inaspettato come principio. Ogni progetto è un cortocircuito visivo e concettuale, sorprendente ma sempre rigoroso, sempre curato. In Ghidini1961 ha trovato il terreno ideale per dare forma a una visione libera ma concreta, fatta di metalli nobilitati, dettagli sartoriali e finiture preziose.
Alcuni, come Butterfly e Tip Top, sono stati recentemente riletti nella brillante finitura Candy, a dimostrazione di quanto il design di Hutten sia atemporale, capace di rinnovarsi restando fedele a sé stesso.
“Sono molto soddisfatto di questa collaborazione”, racconta lui stesso nel testo che accompagna la nuova collezione. Una soddisfazione condivisa, che trova oggi una nuova espressione in tre progetti presentati in occasione del Salone del Mobile di Milano.
Plomis, una libreria ispirata ai fiori, trasforma la leggerezza del segno in struttura, alternando superfici frammentate e volumi pieni. Il contrasto tra metallo massiccio e legno restituisce una tensione viva, che diventa ritmo e riflesso, gioco d’ombre, presenza architettonica. Componibile, modulare, disponibile in diverse finiture: è un progetto libero e aperto, che racconta il saper fare italiano con accenti contemporanei.
Hillary, evoluzione della sedia da pranzo già a catalogo, amplifica la vocazione sartoriale dell’originale. Le proporzioni crescono, il comfort si fa avvolgente, la linea più morbida. Come una giacca su misura: rassicurante, tagliata per durare.
Dune, infine, è un tappeto che è quasi un paesaggio. Annodato a mano in pura lana neozelandese, evoca le ondulazioni del deserto, la luce che scorre sulla sabbia, la materia che prende forma. Tattile, scenografico, silenziosamente magnetico.
Tre nuovi gesti che chiudono – o forse rilanciano – un racconto fatto di equilibri dinamici, visione e mestiere.
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