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Panos Sklavenitis Castrametation, 2015 - 2025. Produced by EMS?. Courtesy of the artist. Ph: Paris Tavitian
04/06/2025 - Nelle società umane gli animali sono sempre stati emarginati, sfruttati e resi invisibili in virtù di una presunta superiorità dell'essere umano. Ad Atene, la mostra Why Look at Animals? A Case for the Rights of Non-Human Lives immagina nuove forme di relazione interspecie, portando in scena per la prima volta una esplorazione etica e filosofica del complesso e spesso contraddittorio rapporto uomo-animale. La mostra è visitabile fino al 7 gennaio 2026 presso l'ΕΜΣΤ | Il Museo Nazionale d'Arte Contemporanea di Atene.
Curata dalla direttrice artistica di ΕΜΣΤ, Katerina Gregos, la mostra si ispira al saggio scritto nel 1980 da John Berger, Why Look at Animals?, il quale rifletteva sulle condizioni animali e sull'imperativo morale di ripensare il nostro rapporto con loro.
Distribuite su sette piani del museo, le opere di oltre 60 artisti da tutto il mondo mettono in luce la vita, i diritti, il benessere e la sensibilità degli animali. Gli artisti affrontano questioni ecologiche ed etiche urgenti intorno a temi come l'intelligenza animale, lo specismo, l'interconnessione ecologica, lo sfruttamento animale e la divisione uomo-animale nel contesto della modernità.
"Questa mostra - osserva Katerina Gregos - solleva l'urgente questione della necessità di difendere la vita non umana. Mira a suscitare una discussione sulle ingiustizie sistemiche che gli animali subiscono per mano degli esseri umani, riconoscendo al contempo che gli animali non sono separati dalla biosfera e dagli ecosistemi, ma ne fanno parte integrante. Il cambiamento climatico, l'inquinamento, l'agricoltura industriale, la guerra, la distruzione degli habitat naturali, gli esperimenti sugli animali e la negligenza nei confronti degli animali domestici hanno tutti un impatto drammatico sugli animali e sui loro habitat.
"Lo specismo, la nostra idea che gli esseri umani siano superiori a tutte le altre creature viventi e abbiano maggiori diritti - continua la curatrice - ha giustificato lo sfruttamento diffuso e violento, anche se i progressi negli studi sugli animali rivelano che l'intelligenza e le capacità degli animali sono spesso superiori alle nostre. Se vogliamo impegnarci seriamente con la giustizia climatica e la protezione dell'ambiente, gli animali sono parte integrante del dialogo. È un imperativo etico riesaminare il nostro rapporto con quegli esseri non umani con i quali coabitiamo la terra, immaginare nuove forme di convivenza tra le specie e riconoscere l'intelligenza animale come diversa ma non inferiore alla nostra".
Dalla prospettiva antropocentrica al benessere planetario
Come ha osservato l'autore del saggio John Berger, gli animali una volta erano centrali per la vita umana ma sono gradualmente stati spinti ai margini, confinati nei giardini zoologici, nei circhi, negli intrattenimenti o trasformati in pacchetti sugli scaffali dei supermercati.
La prospettiva antropocentrica ha reso gli animali invisibili, silenziosi e secondari, privandoli dei loro ruoli intrinseci all'interno degli ecosistemi: dalle corride alla caccia, dal commercio illecito di animali esotici agli orrori dell'agricoltura industriale e della sperimentazione animale, tutte pratiche sistematiche che, oltre a ridurre il valore degli animali alla loro funzione utilitaria per l'uomo, ha portato a negargli lo status di esseri con valore intrinseco, ignorando la loro capacità di dolore, emozione e senzienza.
La nozione moderna di bête-machine (animale-macchina), divulgata da Cartesio, ha erroneamente ridotto gli animali a semplici automi senza pensiero o coscienza. Questa idea è stata confutata da campi come la neuroetologia, che dimostrano scientificamente che gli animali possiedono complessi mondi sensoriali e capacità emotive.
Il benessere animale continua ad essere ignorato dalla politica, dal mondo degli affari, dall'industria, dall'agricoltura e, spesso, anche dall'industria dello spettacolo. L'Unione europea riconosce ora gli animali come esseri senzienti, ma permane un ampio divario tra politica e pratica.
Sebbene siano stati fatti alcuni progressi sul miglioramento del loro benessere, le condizioni terribili persistono nelle aziende agricole, specialmente in paesi come la Cina e gli Stati Uniti, dove gli standard di benessere animale sono deboli o inesistenti. In senso più ampio, la disumanizzazione degli animali spesso fa eco ai modi in cui i gruppi umani emarginati sono percepiti come inferiori, rafforzando sistemi di oppressione e violenza.
Why Look at Animals? ci invita a considerare l'animale non come "altro", ma come un essere con una voce propria, capace di astuzia, gioco, socializzazione e trasformazione. Una filosofia avanzata da figure come Peter Singer, Martha Nussbaum e Tom Regan.
Esplorando l'estraneità tra uomo e animale, la mostra si concentra sulle vite e le esperienze di creature non umane, espone i meccanismi di sfruttamento dell'abuso sistemico e cerca di rendere visibile l'invisibile, per generare conversazioni sull'etica del modo in cui gli animali vengono trattati.
Non solo evidenzia la loro tragica situazione, ma anche le loro capacità uniche, sostenendo il riconoscimento della sensibilità e dei diritti degli animali, che stanno lentamente avanzando ma troppo lentamente. Infine, sottolinea l'urgenza ecologica di ripensare il nostro rapporto con gli animali, in quanto la loro protezione è vitale per la nostra biosfera condivisa e il benessere planetario.
Percorso della mostra
La mostra inizia al piano interrato del museo, dove l'attenzione si concentra sui fenomeni profondamente interconnessi del colonialismo, dell'industrialismo e del "progresso" tecnologico, che hanno portato alla prima distruzione su larga scala degli habitat e allo sfruttamento violento degli animali.
Salendo lungo il percorso museale, i visitatori incontreranno opere che esaminano lo stato attuale delle cose: come gli animali vivono e sopravvivono negli ambienti urbani, esempi di attivismo animale e nuove forme di conoscenza animale, tra gli altri temi.
Al quarto piano del museo, la mostra cambia tono; qui si intersecano poetica, ecofemminismo, animismo, gioco, creatività animale e umorismo. Gli animali rivendicano la loro dignità e il visitatore è spinto a immaginare un mondo futuro in cui ci saranno una coesistenza e una collaborazione interspecie più armoniose. I progressi negli studi sugli animali continuano a dimostrare che sempre più specie di animali non umani possiedono intelligenza e sensibilità; che provano piacere, dolore, afflizione e paura.
Why Look at Animals? A Case for the Rights of Non-Human Lives serve da fulcro di una serie di mostre personali, progetti, installazioni pubbliche, proiezioni ed eventi pubblici che favoriscono un dialogo su scala museale riguardante le questioni etiche, ecologiche e politiche relative alla giustizia e ai diritti degli animali.
La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato e bilingue (inglese-greco) e da una guida espositiva ideata da Schema.
Sonic Space
In un ambiente appositamente progettato all'interno della mostra, il progetto a cura di Joanna Zielinska, curatrice capo al M HKA di Anversa, immerge i visitatori nei linguaggi e nei suoni degli animali.
Registrazioni sul campo e composizioni audio create da artisti del suono, scienziati e ricercatori in settori quali la zoomusicologia e l'eco-acustica permettono di ascoltare il canto degli uccelli, i richiami delle balene, i suoni dei primati e persino il ronzio dei ratti che ridono, accanto alle danze delle api e le frequenze inudibili.
Gli artisti includono: Dimitris Batsis, Kathy High, Jonas Gruska, Panayiotis Kokoras, Lisa Schonberg, Dr. Roger Payne, Andrew Spirou, Dimitris Tsoumplekas & Georges Salameh, Jana Winderen e Peter Zinovieff.
Sonic Space offre l'opportunità di ascoltare come gli animali comunicano. I loro linguaggi si riferiscono ai sistemi complessi utilizzati dalle diverse specie, spesso con una notevole creatività.
Uccelli, balene, primati e pipistrelli sono noti per le loro intricate vocalizzazioni. Il canto degli uccelli è usato per il corteggiamento, la difesa del territorio e i legami sociali. Le megattere producono canti strutturati che variano geograficamente ed evolvono nel tempo. Gli insetti e i mammiferi specializzati nella comunicazione chimica utilizzano feromoni. I movimenti del tronco degli elefanti, le espressioni facciali dei primati e la danza delle api sono tutte forme di linguaggio del corpo.
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Marcus Coates, Extinct Animals, 2018, Group of 19 casts, plaster, Courtesy of the artist and Kate MacGarry, London,Ph: Paris Tavitian Maarten Vanden Eynde Taxonomic Trophies, 2005. Branches, wood and metal name tags. Courtesy of the artist. Ph: Paris Tavitian Maarten Vanden Eynde, Homo stupidus stupidus, 2008 | Nabil Boutros, Celebrities / Ovine Condition, 2014. Ph.: Paris Tavitian Marta Roberti, 2024, Courtesy of the artist and z2o Sara Zanin, Rome - Ph: Paris Tavitian Oussama Tabti, Homo-Carduelis, 2022. Sound installation Bird cages, speakers, 33’ (loop) Collection of EMST Ph: Paris Tavitian Daniel Steegmann Mangrané La Pense´e Ferale, 2020. Cibachrome prints and serigraphed texts by Juliana Fausto. Ph: Paris Tavitian Sammy Baloji, Hunting and Collecting, 2015. American Museum of Natural History, New York © artist and Galerie Imane Farès, Paris. Ph: P. Tavitian Lynn Hershman Leeson, The Infinity Engine, 2014 Multimedia installation. Ph: Paris Tavitian Daniel Steegmann Mangrané La Pense´e Ferale, 2020, Cibachrome prints and serigraphed texts Juliana Fausto. Ph: Paris Tavitian Kostis Velonis Woodstock's Wind & Waves Sailing Club, 2024. Woven wool fabric, steel, wood, mdf, spray, gesso, acrylic 142x80x25cm. Ph:Paris Tavitian Art Orienté Objet, L’Alalie, 2010 Charcoal drawing on white wall, mechanized broom on timer system. Courtesy of the artists Ph: Paris Tavitian
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